Pif: a Montalcino 5.869.756,46 euro dalla Regione Toscana

Oltre 5 milioni di euro, nello specifico 5.619.691: sono le risorse della Regione Toscana (su un totale di 12.730.842 euro) assegnate ai Progetti Integrati di Filiera (Pif) partiti dalla culla del Brunello ed erogati grazie al bando regionale per le risorse europee dedicato ai Pif – che aggregano gli attori di una filiera agroalimentare o forestale, come agricoltori, imprese di trasformazione, commercializzazione, per affrontare i problemi della filiera stessa e per migliorare le relazioni di mercato – a cui vanno ad aggiungersi altri 250.065 euro, che arrivano nelle casse di cantine di Montalcino che hanno scelto di partecipare a progetti promossi da aziende non del territorio. Risorse pubbliche importanti che dovrebbero attivare almeno 15 milioni di euro di investimenti nel territorio del Brunello.
Entrando nel dettaglio delle erogazioni, su Montalcino, oltre alle varie aziende che hanno aderito a progetti nati e sviluppati nei territori circostanti, sono due i Pif, presentati in Regione Toscana tra ottobre e novembre 2015, che coinvolgono diversi “attori” del territorio, tra imprese agricole, commerciali e di altro genere – per l’interesse pubblico di entrambi questi progetti che nascono nella culla del Brunello ed il loro alto valore aggiunto per il territorio, senza oneri economici per l’Ente, partecipa anche il Comune di Montalcino – che hanno ottenuto i finanziamenti. “Investimenti aziendali nella filiera del Vino Brunello di Montalcino Docg, atti ad incrementare la qualità del prodotto, a ridurre i costi di produzione e promuovere le produzioni a marchio di qualità” è il titolo del Progetto Integrato di Filiera con cui il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino si è candidato a capofila nel comparto vitivinicolo e che, su una spesa totale di 5.003.144,60 euro ha ricevuto un contributo di 2.262.012,14 euro. I partecipanti diretti al progetto sono, come ovvio, il Consorzio del Vino Brunello, che ha ricevuto, singolarmente, un totale di 323.515 euro, Le Chiuse (200.000 euro), Verbena (198.264,80 euro), Ricci (89.400 euro), Salvioni (71.280 euro), Pietroso (89.040 euro), Col d’Orcia (236.290 euro), Sassodisole (65.600 euro), Solaria (199.200 euro), Poggiolo (122.536 euro), Fornacina (79.712 euro), Caprili (80.400 euro), Rasina (23.320 euro), Rasa (14.800 euro), Casato Prime Donne (123.720 euro), Collemattoni (83.061 euro), Bartoli Giusti (64.000 euro) e Isvea (197.872,74 euro).
Il secondo progetto che ha preso vita sul territorio è quello dal titolo “Montalcino: alta qualità sostenibile” che partecipa nel comparto vitivinicolo e olivo-oleicolo con, a fare da capofila, la cantina di Brunello di Montalcino Siro Pacenti. Su un ammontare totale di spesa pari a 7.727.698,00 di euro ha ottenuto un contributo pari a 3.357.679,20 euro. Tra i partecipanti diretti che fanno parte del progetto  e che hanno ricevuto il contributo regionale ci sono: Siro Pacenti (854.849,50 euro), Canalicchio di Sopra (830.498,90 euro), Talenti (76.500 euro), Franci Franca (220.468,80 euro), Martoccia (262.161 euro), Tenuta Fanti (224.196,50 euro), San Filippo (70.712 euro), Podere La Vigna (47.880 euro), Tenuta di Sesta (66.748 euro), Casanova di Neri (433.340,50 euro), Università degli Studi di Firenze (97.200 euro), Copernico Srl (148.824 euro), Confederazione Italiana Agricoltori Toscana (24.300 euro).
Ci sono, poi, alcune cantine che hanno partecipato a progetti che non partivano direttamente da Montalcino ma che hanno ugualmente ottenuto finanziamenti regionali. Con il progetto “Val d’Orcia: la Fonte dell’Olio” hanno ottenuto contributi Agostina Pieri per 68.700,72 euro e Azienda Agraria Innocenti Luciano 37.460,40 euro; con il progetto “Agr-eat – Agri-ristorazione e Vendita diretta” sono arrivati 33.600 euro a La Gerla e 23.512 a Marco Lazzeretti; al Palazzo, che ha partecipato al bando regionale con il progetto “S.M.A.R.T. Sistema multitasking agroalimentare toscano”, sono arrivati 30.000 euro, mentre a Mantengoli 11.000 euro con il progetto “Filiera frumento Verna” ed a Podere Giardino, con il progetto “Peter baby bio – Nutriamo il futuro”, arriveranno 45.792 euro.
Tirando le somme si può dire che per le cantine del Brunello questo è un ottimo risultato, indice di una grande vitalità del settore. Ma, occasioni di questo genere sono anche motivo di riflessione. Considerando che i produttori, grazie è vero al proprio al lavoro ma anche al nome del vino e del territorio, riescono ad ottenere un ritorno, non solo di immagine ma anche economico, sarebbe forse opportuno che con progetti di questo genere si puntasse alla valorizzazione, attraverso un piano di comunicazione e di marketing che punta a promuovere, nel mondo, il Brunello ed il territorio, non frazionato tra i vari marchi e le varie cantine, ma nella sua interezza.