Sotheby’s: 290.000 dollari per le Riserve Biondi Santi

Mille lotti di vini leggendari, per un’asta, quella che ha aperto, a New York, il 2017 di Sotheby’s, la più antica e blasonata casa d’aste del mondo: la “Finest & Rarest Wines” ha finito col raccogliere, lo scorso 25 febbraio, 3.284.341 dollari vendendo il 97% dei lotti in questione, con stime preliminari che arrivavano al massimo a tre milioni. E, a farla da padrone è stato il Brunello di Montalcino della cantina Biondi Santi, dove il “re” del Sangiovese è nato e si è sviluppato, per divenire uno dei vini più amati e ricercati del Pianeta.
La stessa Sotheby’s, alla vigilia dell’asta, aveva indicato apertamente come un’opportunità più unica che rara per il mondo dei collezionisti e degli investitori, una serie di lotti “ex-cellar”, del Brunello di Montalcino Riserva Tenuta Greppo di Biondi Santi che si presentava all’incanto con un elenco di annate semplicemente impressionante. Erano 75 i lotti provenienti dalla cantina mito di Montalcino, composti da sette casse da dodici bottiglie per la mitologica 1955, la 1964, la 1968, la 1969, la 1970 (la prima prodotta da Franco Biondi Santi) e la 1971, e praticamente ognuno di essi ha superato la stima più alta fornita prima dell’asta, raggiungendo un totale di 290.000 dollari. Nel dettaglio, i lotti da 12 bottiglie della Riserva 1955 sono passati di mano per più di 12.250 dollari (con uno che è stato aggiudicato per 13.475), mentre tutti e tre i lotti verticali delle Riserve 1955-1971 hanno spuntato cifre più che doppie rispetto alla stima più bassa, ovvero 7.962 dollari. Notevole anche la performance della 1968, con un lotto di 12 bottiglie passato di mano per 6.737 dollari.
Ad oggi, con le sue prime aste di New York e Londra, Sotheby’s ha già registrato 5,4 milioni di dollari di incassi: un ottimo inizio per costruire un 2017, se possibile, ancora migliore dello scorso anno, quando la auction house londinese ha totalizzato 73 milioni di dollari di incasso, con un +22% anno su anno. Come sottolineato da Connor Kriegel, Responsabile delle aste Sotheby’s, “Dopo i risultati storici del 2016 siamo entusiasti di iniziare il 2017 con un’asta così brillante, con quasi il 60% dei lotti venduto sopra la stima massima. Centinaia i bidders, una sale-room stracolma, si sono contesi delle vere e proprie rarità come le magnum di La Tache 1971 o di La Mission Haut-Brion 1945, 50 anni di Biondi-Santi e l’esclusivo Ornellaia Bianco 2014”.