“Abbiamo chiesto alla Regione Toscana di intervenire presso il Governo con il riconoscimento definitivo dello stato di calamità, con la sospensione degli oneri fiscali e previdenziali e la moratoria sui finanziamenti degli istituti di credito”. È l’allarme lanciato da Francesco Colpizzi, presidente federazione vitivinicola di Confagricoltura Toscana, alla luce di una perdita stimata di 100 milioni di euro e una riduzione nel raccolto del 30%, di cui il 20% causato dagli animali che continuano ad asportare interi grappoli dai vitigni. A dare un sospiro di sollievo ai viticoltori toscani sono state l’abbassamento della temperatura e le piogge di questi ultimi giorni, che, spiega sempre Colpizzi, “sono state davvero utilissime. Il Sangiovese, il più diffuso in regione, è in grado di reagire benissimo. Ci aspettiamo un parziale recupero quantitativo e un ritrovato equilibrio. Le piante hanno ancora la superficie fogliaria attivissima e sono in grado quindi di portare a termine la maturazione fenolica. Il 60% del Sangiovese deve ancora essere raccolto, ma non pensiamo che quello ottenuto fino ad ora non sia buono: è solo più concentrato e mostra leggeri squilibri tra la componente acida e quella alcolica. Adesso, invece, l’abbassamento delle temperature nelle ore notturne, intorno anche a 15 gradi, è in grado di stimolare la sintesi degli aromi”. Se il meteo aiuta, lo stesso non si può dire degli animali che continuano a provocare danni ingenti ai vitigni. “Siamo l’unica regione in Italia in cui la riduzione della quantità è causata anche dagli animali – denuncia Colpizzi -. Il 20% del calo totale è causato dalle asportazioni di ungulati. E’ un problema gravissimo a cui è necessario porvi rimedio al più presto” .