Un 2018 da record per il Brunello di Montalcino

Il 2018 è stato un anno da incorniciare per il vino italiano a livello di critica mondiale e anche il Brunello di Montalcino non è stato da meno, con due etichette nella Top 100 di Wine Spectator (il Brunello di Montalcino 2013 di Canalicchio di Sopra e il Brunello di Montalcino 2013 di Caparzo), una in quella di Wine Enthusiast (il Brunello di Montalcino 2013 di Castelgiocondo) e ben undici nella speciale classifica dedicata ai migliori assaggi italiani del famoso critico enologico James Suckling.

Kerin O’Keefe, italian editor Wine Enthusiast

E al vertice assoluto della qualità, a livello di territorio, subito dopo Bordeaux, c’è proprio Montalcino, almeno a guardare i vini assaggiati nel 2018 e premiati con 100/100, il massimo possibile, da Wine Enthusiast. Secondo la rivista diretta da Adam Strum (e la cui italian editor è Kerin O’Keefe), delle 15 “perle” enoiche (sugli oltre 24.000 vini assaggiati nell’anno appena passato), gli unici tre italiani arrivano da Montalcino, con i 100/100 assegnati al Brunello di Montalcino Riserva 2012 Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro di Ciacci Piccolomini d’Aragona, al Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Conti Costanti e al Brunello di Montalcino 2013 de Le Chiuse. Questo terzetto è anche al vertice della Top 10 dei vini rossi italiani di Kerin O’Keefe: qui, fuori dal podio, c’è ancora Brunello, con i 99 punti ottenuti dal Brunello di Montalcino Montosoli 2013 di Altesino e dal Brunello di Montalcino Riserva 2011 de Le Potazzine.