Brunello, un vino “social”

Se da una parte il Brunello di Montalcino si è ormai assicurato un riconoscimento indiscutibile, tanto da figurare costantemente nelle più importanti classifiche internazionali, dall’altra si sta confermando da tempo anche su Internet, guadagnando un forte appeal nei social network. Si spiega così la presenza di due etichette di Brunello (il Brunello di Montalcino 2006 Case Basse di Gianfranco Soldera e il Brunello di Montalcino 2010 Cerretalto di Casanova di Neri) nella classifica dei 50 migliori vini rossi stilata dai 35 milioni di utenti di Vivino, la app più diffusa nel vino, che hanno assaggiato e giudicato migliaia di bottiglie lasciando milioni di recensioni.

Brunello che, lo ricordiamo, è il secondo vino italiano per “engagement” sul web e il quarto per menzioni; ne sono arrivate oltre 90.000 (la metà da Instagram) nel periodo compreso tra novembre 2017 e novembre 2018 (dati Qualivita-Ismea). Il merito di questi numeri va ovviamente al lavoro 2.0 delle cantine di Montalcino, all’entusiasmo dei winelovers e all’organizzazione del Consorzio del Brunello, che dispone di una sezione news del sito ufficiale e di quattro canali social: Facebook, Twitter, Instagram e Linkedin.