“Premio Giulio Gambelli”: Consorzio del vino Brunello fra i promotori

Promosso da Aset (Associazione Stampa Enogastroagroalimentare Toscana) e dal gruppo Igp (I Giovani Promettenti: Carlo Macchi, Luciano Pignataro, Roberto Giuliani, Stefano Tesi, Kyle Phillips), in collaborazione, a partire da quest’anno, con i consorzi di Tutela del Chianti Classico, Brunello di Montalcino, Vino Nobile di Montepulciano, Consorzio della Denominazione San Gimignano, il prossimo gennaio torna il “Premio Giulio Gambelli”, il maestro assaggiatore che ha seguito la vita e l’evoluzione dei più grandi vini toscani di sempre, scomparso il 3 gennaio 2012.

Pensato per valorizzare il miglior enologo under 35, il cui lavoro abbia saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti dal “non enologo” e grande Maestro del Sangiovese, il Premio Gambelli torna per la sua quarta edizione, con molti aspiranti giovani enologi a cui è stato chiesto di spedire alla giuria, formata dai cinque Igp e dai cinque soci Aset, 3 campioni di massimo 3 vini che dimostrino il massimo rispetto per la materia prima, espressione in maniera chiara e netta sia dei vitigni di provenienza che del territorio di origine.

La consegna del premio, una targa ricordo e 1500 euro, avviene per tradizione contestuale al periodo delle anteprime di Toscana (febbraio), e nel 2016 sarà in occasione dell’Anteprima del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano.

Una bella idea che permette di ricordare un grande uomo, Giulio Gambelli, soprannominato “Bicchierino”, per il suo innato talento e la particolarissima sensibilità nell’assaggio, padre di molti dei vini mito, che resteranno per sempre nella storia enoica della Toscana, sfumando nella leggenda, e che continueranno a raccontare non solo di luoghi e terre stupende, ma anche un po’ di lui, personaggio straordinario, di cui già si sente la mancanza.

I vincitori delle passate edizioni
Premio Gambelli 2013 – Fabrizio Torchio (Grape – Gruppo Ricerche Avanzate Per l’Enologia)
Premio Gambelli 2014 – Gianluca Colombo (Az. Segni di Langa, Roddi – CN / Cordero Consulenze)
Premio Gambelli 2015 – Francesco Versio (Az. Bruno Giacosa, Neive – CN)

Giulio Gambelli
Schivo, modesto, a suo agio solo col suo lavoro e con i suoi vini più cari, figli del Sangiovese, era così Giulio Gambelli, classe 1925, il grande esperto del mondo del vino italiano che si è spento il 3 gennaio 2012. Originario di Poggibonsi, Gambelli ha dedicato tutta la sua vita al vino toscano e ad “interpretare” quello che è il suo vitigno principe: il Sangiovese. Impara il mestiere all’Enopolio di Poggibonsi, sotto la guida di un maestro d’eccezione, quel Tancredi Biondi Santi, autore di una delle bottiglie forse più rappresentative del vino italiano: il Brunello di Montalcino Riserva 1955. La sua carriera si snoda poi attraverso una serie di collaborazioni di prestigio che lo vedono “maestro assaggiatore” praticamente in tutte le cantine più importanti della Toscana, dove contribuisce a rendere grandi Chianti Classico e Brunello di Montalcino (dove ha avuto un ruolo fondamentale anche nella Commissione d’Assaggio del Consorzio). Segno tangibile di grande considerazione, ad un maestro del vino che si è fatto sul campo, è stata la consegna, su suggerimento di WineNews, da parte dell’allora presidente della Camera di Commercio di Siena Vittorio Galgani della medaglia d’oro (13 dicembre 2002). Per la presentazione della sua biografia “L’uomo che sa ascoltare il vino”, edito da Veronelli Editore, era stata proposta da più parti anche la laurea honoris causa in enologia. Che, però, non è mai stata assegnata. “Bicchierino”, questo il suo soprannome visto l’innato talento e la particolarissima sensibilità nell’assaggio, è stato il padre di molti dei vini mito, che resteranno per sempre nella storia enoica della Toscana, sfumando nella leggenda, e che continueranno a raccontare non solo di luoghi e terre stupende, ma anche un po’ di lui, personaggio straordinario, di cui già si sente la mancanza.