Brunello e mercato orientale, quale futuro?

La Via della Seta è un filo ideale, che da Pechino attraversa l’Asia e l’Europa e arriva fino a Roma, tingendosi di rosso, il colore del vino, simbolo attraverso cui narrare la visita italiana del presidente cinese Xi Jinping, che, nei giorni scorsi, in Italia, ha firmato 29 accordi istituzionali e commerciali che spalancheranno, nei prossimi anni, le porte della Cina al made in Italy. Si parla di un giro d’affari potenziale di 20 miliardi di euro, in cui il vino punta a ricoprire un ruolo di primo piano, sia a livello numerico che simbolico: non è un caso che tra gli omaggi del presidente Sergio Mattarella, insieme ad un cesto d’argento e ad un volume del Quirinale, ci fossero tre bottiglie di vino, di Brunello di Montalcino (per la precisione, secondo rumors WineNews, di “Luce” di Frescobaldi), una delle eccellenze che meglio rappresentano il genio e la qualità italiana nel mondo. Ma quale sarà il futuro del Brunello nel mercato orientale? Lo abbiamo chiesto ai produttori di sei cantine presenti a Vinitaly 2019.

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