Il Brunello negli Usa: stato dell’arte e possibili scenari secondo gli importatori

Qual è lo stato dell’arte del Brunello in quello che è suo il mercato di riferimento, gli Usa, secondo il pensiero degli importatori? Premesso che la situazione è tutt’ora in divenire, e che varia da Stato a Stato, quello che emerge è che nonostante un comprensibile rallentamento delle vendite ci sono diversi segnali che lasciano ben sperare: il rapporto consolidato di Montalcino con gli States, prima di tutto, e il grande interesse intorno all’ultima annata sul mercato, la 2015, giudicata a 5 stelle e una delle migliori di sempre. Tanto che oltre la metà della produzione è già andata venduta, complici le minacce invernali di Trump su possibili dazi sul vino. La possibilità di prodotto invenduto, insomma, è prossima allo zero, visto che la 2015 e anche la successiva, la 2016, sono annate che avranno mercato negli anni a venire. In più, la finestra più importante per le vendite di Brunello corrisponde all’ultimo quadrimestre dell’anno, quando si spera che l’emergenza sarà già passata.

A preoccupare maggiormente, secondo il parere degli importatori, è il principale canale di vendita, quello dell’Horeca. Dopo la chiusura dei ristoranti c’è chi ha continuano a fare servizio da asporto, e in alcuni Stati è stato concesso di vendere vino a domicilio, ma si tratta il più delle volte di vino di fascia bassa.

Opposto invece il caso delle enoteche. Marzo, per loro, è stato come il periodo di Natale, con un boom di acquisti di alcolici anche nell’online. A pesare, indubbiamente, il desiderio dei consumatori di fare scorta in vista della quarantena. Lo scenario delle prossime settimane dipenderà molto dal fattore economico, che porterà ad un ridimensionamento della spesa. Probabile che il consumatore medio abbassi il target, ad una fascia tra i 15 e i 25 dollari. Potrebbe quindi essere un’ottima opportunità per il Rosso di Montalcino.

C’è poi un altro fattore positivo. Nei momenti di incertezza, le persone tendono ad andare su un acquisto sicuro, sui prodotti che già conoscono anziché provarne di nuovi. Il Brunello è un brand forte e radicato negli States, sottolineano gli importatori, che riescono perciò a lavorarci bene anche nei momenti difficili. “L’annata 2015 è la prima a cinque stelle dal 2012 e consumatori, ristoranti e rivenditori hanno mostrato grande eccitazione – confida un importante importatore di Brunello – consigliamo ai consumatori di assicurarsi i vini perché siamo sicuri che andranno esauriti velocemente”.