Storia, sostenibilità, futuro: Villa Le Prata dove il Brunello è una preziosa identità

Produrre Brunello è speciale. Ma per realizzare una cosa bella occorre che anche chi guida un’azienda abbia qualcosa di unico: una certa visione che guarda al futuro, un gusto estetico particolare, la ricerca del dettaglio, l’omaggio alla natura e alla storia. Tutti elementi che si ritrovano in Villa Le Prata, azienda-gioiello dove si respira il blasone del passato ma con una filosofia all’avanguardia che guarda con ottimismo al futuro. La villa fu costruita nel 1860 dal conte de’Vecchi come casino di caccia e in seguito era diventata la residenza di campagna del vescovo di Montalcino. Un punto di svolta è arrivato 40 anni fa con Massimo Losappio, primario-chirurgo dell’ospedale di Montalcino e la moglie Marialuce, insegnante di filosofia. Nel 1980 decisero di acquistare la villa e, spinti dalla passione per il vino e dal piacere di condividere con gli amici il frutto di questa generosa terra, piantarono il primo ettaro di vigna proprio vicino alla villa. Una passione che ha coinvolto tutta la famiglia con i figli che hanno poi seguito gli insegnamenti e l’esempio dei genitori. Oggi la guida è in mano ad Anna Vittoria Brookshaw, moglie di Bernardo Losappio che ovviamente rimane un punto di riferimento. “Il primo ettaro di vigna fu piantato nel 1987 dal mio babbo – spiega Bernardo Losappio – mentre il primo Brunello di Montalcino è datato 1992. Puntiamo sulla qualità, sulla tutela dell’ambiente in quanto diamo grande importanza alla sostenibilità: siamo plastic-free e consumiamo elettricità senza inquinare”.

Ad oggi Villa Le Prata conta tre ettari e mezzo di vigna (di cui uno a Castelnuovo dell’Abate) per una produzione che va dalle 15.000 alle 18.000 bottiglie. Non mancano gli oliveti da cui nasce lo straordinario “oro verde” di Montalcino, l’olio extravergine d’oliva. I progetti per il futuro sono ambiziosi e “faranno gola” a chi cerca una vacanza di relax d’autore con la “a” maiuscola: “Siamo in procinto di finire la ristrutturazione della villa – continua Losappio – per utilizzarla come wine-resort, apriremo a luglio. Un aspetto che ci tengo a sottolineare è che ci sono mobili e arredi di Agostino Fantastici, importante architetto nativo di Montalcino che ha progettato il Duomo di Montalcino e molte cose belle a Siena. Lavoriamo molto con l’export ma punteremo tanto sull’accoglienza”. Per quanto riguarda la produzione di vino anche in questo frangente si punta sull’identità e ovviamente sull’eccellenza. “Faremo dei vini-vigna, ogni Brunello nascerà da un vigneto specifico”. Compresa la riserva “Massimo”, prodotta nelle migliori annate e dedicata al babbo di Bernardo Losappio, colui che ha dato inizio ad una storia bella e vincente che ha ancora tanto da dire.