Le Chiuse di Sotto, il Brunello di Gianni e Laura che nasce dall’amore per la vita e la natura

Sì, è vero, le sigarette fanno male. Ma come la vita ci insegna, esistono delle eccezioni che confermano la regola. Gianni e Laura erano due ragazzi pieni soltanto di sogni e con l’intera vita davanti. Fu Piazza del Campo e la meravigliosa Siena a farli conoscere. Laura studiava nella città del Palio, Gianni stava progettando un futuro ancora tutto da scrivere. Ma tutto iniziò proprio lì, sotto la Torre del Mangia, quando “il Brunelli” chiese una sigaretta a colei, che sarebbe poi diventata la propria compagna di vita. Eccola la scintilla decisiva, una meravigliosa avventura era pronta a partire. Gianni Brunelli era nato a Montalcino, visse per un periodo a Siena per poi tornare nella sua città natale. Maria Laura Vacca decise di andare via dalla Sardegna, la sua terra, a 18 anni. Scelse Siena per studiare biologia e con grandi sacrifici si pagava gli studi. Chissà se mai avrebbe immaginato di diventare, pochi anni dopo, un punto di riferimento per due città e di conoscere i personaggi più illustri del mondo della cultura.

Ma andiamo con ordine: quando Gianni Brunelli tornò nel 1987 a Montalcino decise di riportare al massimo splendore Le Chiuse di Sotto, la piccola vigna gestita dai genitori. Una bellezza pura di due ettari complessivi, a 250 metri slm sul versante nord; argilla e drenaggio buono, tre ettari di oliveto a completare un quadro dalle grandi potenzialità. Due anni dopo, era il 1989, riprese la coltivazione del sangiovese da cui nascerà il Rosso e il Brunello di Montalcino con la produzione che abbraccerà anche il sublime olio extra vergine di oliva. Messe le basi, l’azienda Gianni Brunelli – Le Chiuse di Sotto inizia a prendere forma e non si fermerà più, continuando a crescere di anno in anno in un’ottica rigorosamente qualitativa. Resta anche un “gioiellino storico”, un appezzamento minore che custodisce i vitigni di sangiovese piantati da Dino Brunelli, il padre di Gianni nel 1947. Sono anni entusiasmanti, pieni di conoscenze, di talento e di lavoro. Anni indimenticabili. La vita per i due ragazzi non è solo in vigna perché il 1989 è anche l’anno in cui si realizza un altro sogno di Gianni Brunelli: aprire un’osteria “all’antica”. L’occasione capitò a Siena, in via del Porrione, a pochi passi da quella Piazza del Campo dove l’amore sbocciò. Due negozianti, più interessati ai valori che al denaro, videro in Gianni la persona giusta e cedettero a lui, alla madre Elvira, meravigliosa cuoca, e a Laura quella che ancora oggi è l’Osteria delle Logge, locale storico e punto di riferimento per i buongustai e non solo. Fu proprio lì che nacque l’etichetta per il Brunello de Le Chiuse di Sotto, un’etichetta d’autore che deriva da un dipinto. Si chiama “Elvira with a hat” e lo dipinse Richard M. Goodwin, economista di Harvard e di Cambridge, cliente abituale delle Logge.

“Negli anni ’80 – ricorda Laura Brunelli – Siena aveva una delle facoltà di Economia tra le più importanti. Goodwin (a cui è stata poi dedicata la facoltà senese ndr) insegnava lì, era un professore molto importante ma anche un appassionato d’arte. E così dedicò questo dipinto alla madre di Gianni che apprezzava molto, l’opera ancora oggi è custodita all’osteria. Non mi piace elencare chi è venuto a trovarci, anche per una questione di privacy: dico solo che abbiamo avuto la grande fortuna di conoscere i più grandi intellettuali del ‘900”.

Tornando a Le Chiuse di Sotto, un altro passo fondamentale fu l’acquisto, nel 1997, del Podernovone. Una tenuta di 4 ettari e mezzo (terreni a 500 metri slm) coltivati a sangiovese (per il Rosso e il Brunello di Montalcino) e mezzo a merlot per la produzione del vino “Amor Costante”, l’invenzione di Gianni Brunelli e suo personale omaggio a Laura e all’amicizia. La ricerca della qualità è minuziosa, l’amore per la natura è qualcosa di straordinario.

Laura, dopo la morte di Gianni, continua a portare avanti una filosofia unica che non è indietreggiata di un millimetro rispetto agli inizi. “Il rispetto di dove stai è la prima cosa: per noi le vigne sono come i giardini di casa, il lavoro è grande, la nostra produzione è biologica ma per scelta non è certificata”. I vigneti si estendono in due zone diverse frutto di altrettante espressioni e suoli che differiscono come caratteristiche. Da questa varietà di ricchezze nasce un Brunello che ha un carattere unico e frutto di scelte precise. Come quella, a livello di rese per ettaro, di non andare oltre i 50 quintali e ciò si traduce in una produzione di circa 30.000 bottiglie all’anno dai sei ettari e mezzo vitati di proprietà.

Nel 2015 Laura ha inaugurato la nuova cantina a Podernovone, la struttura si trova alle pendici sudorientali di Montalcino ed è circondata dai vigneti della tenuta. Un progetto che rinnova e conferma l’amore per la natura grazie ad un basso impatto energetico ed ambientale con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impronta di carbonio sfruttando l’energia solare e l’uso di gravità. “Vivo in un posto magico – continua Laura Brunelli – con un bellissimo microclima e la presenza di cinque querci certificate. Gli investimenti che facciamo sono costanti e molti si concentrano su piante e siepi proprio per mantenere l’ecosistema. Se ho ancora dei sogni per il futuro? Sì, restare in salute e continuare a crescere come conoscenze. Io sono sempre fiduciosa”. Chi conosce e produce bellezza non può non esserlo.