Bottega, l’amore per il vino ha un posto speciale per il Brunello di Montalcino

L’avventura è ancora giovane ma le qualità sono già state messe in mostra. E su questo non c’erano proprio dubbi perché quando in campo scende una lunga esperienza produttiva e un grande amore per il territorio è solo questione di tempo. Bottega Spa è uno dei marchi italiani del vino più diffusi a livello internazionale, un nome a cui le sfide non hanno mai fatto paura. E così, forte di quel bagaglio di competenze (e di qualità) certificate con il successo del suo Prosecco, Bottega ha allargato il proprio raggio d’azione per essere protagonista con uno dei più grandi vini rossi al mondo, per un “fil rouge” che dalle colline trevigiane arriva fino a quelle di Montalcino. Anni di lavoro, profilo basso, la passione di sempre ed un entusiasmo alimentato dalla consapevolezza di essere in uno dei territori più importanti in assoluto.

“La nostra storia a Montalcino inizia nel 2003 – spiega Sandro Bottega, alla guida di un’azienda che conta 160 dipendenti – siamo stati in locali in affitto, abbiamo imparato da enologi locali portando, allo stesso tempo, la nostra cultura sia per quanto riguarda la produzione ma anche il marketing e l’organizzazione: e i risultati ci sono stati”. Tanto che Bottega non si è fermata qui, anzi, ha deciso di investire ulteriormente nel territorio del Brunello entrando in possesso, poco meno di un anno fa, della tenuta Domus Vitae nella parte sud-ovest della denominazione, in prossimità del borgo di Camigliano. Un passo importante e che testimonia la volontà di crescere sempre di più a Montalcino. Oggi gli ettari sono 83 in tutto, 13 quelli vitati, molto bosco e quegli olivi da cui nascerà un altro prodotto simbolo del territorio, l’olio extravergine di oliva.

La nuova cantina, in fase di ristrutturazione, nasce in un antico casolare ottocentesco. “Nel 2021 sarà perfettamente operativa – continua Bottega – Montalcino per noi è un posto in cui dobbiamo consolidarci, non abbiamo un interesse economico immediato”. Ma le ambizioni sono giustamente alte, frutto di un amore che arriva da lontano ma che è risultato immediato. “Desidero trascorrere sempre più tempo in Toscana, qui c’è un clima ottimo, un’eleganza vitivinicola ed una qualità enogastronomica eccezionale”. Quest’anno sarà ricordato anche come la prima vendemmia di Bottega nella tenuta acquistata nel 2019 ma ovviamente l’azienda già da tempo produce Brunello: l’Asia è il primo posto dove ha avuto successo, adesso la ricerca si è spostata negli Usa e in Canada oltre che nel Vecchio Continente.

La produzione si attesta intorno alle 50.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 25.000 quelle di Rosso di Montalcino ma viene commercializzato anche il Sant’Antimo e un Igt Super Tuscan. Sandro Bottega conosce benissimo i mercati internazionali e quindi anche quello asiatico dove secondo lui “c’è necessità di investire in cultura di qualità, aumentando lo storytelling. Anche il Brunello dovrà guardare sempre di più ai mercati emergenti, il mondo ha bisogno della nostra eccellenza”. Da tempo presente, oltre che in Veneto, in altri territori simbolo del vino toscano, Sandro Bottega ha già riservato un posto speciale nel suo cuore per Montalcino, l’ultima arrivata. “Ho tre amori nella mia vita: il Prosecco, il Brunello e l’Amarone”. Una passione destinata a crescere sempre di più.