Un tuffo nella tradizione e la filosofia dei campioni: alla scoperta di Bartoli Giusti

Montalcino, terra di viticoltori e di coltivatori di bellezza. Scoprire la cantina Bartoli Giusti è come fare un tuffo dentro la storia. D’altronde sono state proprio delle mappe antiche, ritrovate durante i lavori di rifacimento delle cantine, a testimoniare come qui l’attività produttiva era già partita nei primi anni del ‘700. Terre mai abbandonate dalla famiglia Bartoli Giusti e gestite oggi da Gino Antonio Focacci, ingegnere, e dalla sorella Anna Maria, laureata in Agraria con una specializzazione in enologia. Si fa tutto in famiglia, è sempre stato così, anche perché i risultati non sono mai mancati. “Siamo un’azienda storica – sottolinea Gino Antonio Focacci – che fino agli anni ’60 e ’70 era prettamente mezzadrile. A Montalcino disponiamo di 130 ettari di terra a cui vanno aggiunti quelli che abbiamo a Castel del Piano ed a Santa Fiora. Abbiamo tre centri aziendali nel territorio di Montalcino che si trovano nella zona dell’Osservanza, delle Comunali ed a Pian dell’Asso. Avere più zone è sicuramente un vantaggio nell’ottica di selezione delle uve per la realizzazione del prodotto”.

Gli ettari vitati sono 24 (non mancano comunque gli olivi e i seminativi), la produzione si attesta intorno alle 100.000 bottiglie complessive di cui la metà di Brunello di Montalcino. L’export ha una quota rilevante, Cina, Stati Uniti e Svizzera sono i Paesi di riferimento. Intorno alla metà degli anni ’70 c’è stata una svolta importante per Bartoli Giusti con la costruzione delle cantine e la decisione di puntare sempre di più sui vigneti. Gino Antonio non si è mai tirato indietro, d’altronde a lui le sfide non hanno mai fatto paura tanto nell’ambito dell’ingegneria ma soprattutto in quello sportivo dove ha conquistato 5 titoli italiani nel tiro con l’arco e un record del mondo a livello juniores. Da anni è anche il presidente degli Arcieri Montalcino, una delle squadre più forti d’Italia. “Essere uno sportivo mi ha aiutato tanto, perché aspetti come la correttezza, il capire chi hai davanti ed imparare a vincere come a perdere vale in tutti i campi, compreso quello del vino”.

Resa bassa, uva raccolta rigorosamente a mano, attenzione costante alla qualità e alla salute delle piante. Insegnamenti ricevuti da mamma Giovanna, dalla zia Ernesta e dal babbo Edoardo che Anna Maria e Gino Antonio hanno portato avanti con serietà e competenza. “Si parla sempre di tradizione – continua Focacci – ma noi ce l’abbiamo veramente, lo dice la storia. Abbiamo sempre mantenuto la prudenza nel momento di fare delle spese, investendo quando necessario ma mai oltre le nostre possibilità e questo è un vanto. Quando c’è da investire preferiamo farlo sui vigneti e non altrove”. Bartoli Giusti ha anche un agriturismo da cui si può godere di un panorama molto bello, un altro tassello di un mix vincente dove nulla è lasciato al caso. “Il futuro? Mantenere lo spirito di sempre, gli stessi concetti e gli stessi princìpi”. Per essere dei campioni, nello sport così come nella gestione di un’azienda, oltre al talento serve anche la costanza.