Il mito del Brunello, la storia dei suoi protagonisti, gli elementi naturali che delimitano un’oasi in cui accadono cose straordinarie: Filippo Bartolotta racconta il “miracolo di Montalcino”, viaggio in sei puntate firmato dal Consorzio del Brunello

Da una terra arida e dura da lavorare è nato uno dei miti enoici dell’Italia e del mondo, il Brunello, grazie al sogno e alla visione di un gruppo di persone vogliose di rinnovare e ricostruire il loro territorio nel mezzo della terribile povertà del dopoguerra. Un vero e proprio “miracolo”, quello di Montalcino, una storia di coraggio e di comunità raccontata a tappe dal sommelier e giornalista enogastronomico Filippo Bartolotta, in un viaggio alla scoperta di una delle denominazioni più prestigiose al mondo. “The Miracle of Montalcino: storia di una rinascita”, questo il titolo del progetto pensato dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, in lingua inglese, “per raggiungere i cittadini di tutto il mondo, che in questo periodo non posso spostarsi, e trasmettere loro la voglia di evadere dalle quattro mura di casa o la curiosità di conoscere meglio il nostro territorio, invogliandoli a visitare in futuro Montalcino – spiega il vicepresidente del Consorzio con delega al marketing, Riccardo Talenti – ci dedicheremo sempre di più in futuro a questa modalità di comunicazione, a uno storytelling che racconti Montalcino a 360°, non solo attraverso il vino ma anche l’arte, il paesaggio, la cultura”.

Nella prima puntata (guarda il video) Montalcino viene paragonata ad un’oasi. “Nella vallata intorno non si fa vino, nelle argille delle Crete Senesi non cresce niente – racconta Bartolotta – come una vera oasi, all’interno della denominazione accade qualcosa di straordinario”. Il secondo capitolo (qui il video) è dedicato a quattro elementi naturali che influenzano il Brunello: l’acqua dei fiumi che delimitano il territorio; il Monte Amiata, vulcano estinto, che rappresenta il fuoco; la terra impenetrabile delle Crete; l’aria pulita prodotta dai meravigliosi boschi che circondano i vigneti di Brunello. Dopo lo sguardo sul territorio, la terza puntata di “The Miracle of Montalcino” (video) omaggia il Consorzio del Brunello e i viticoltori locali, che Bartolotta definisce “leggende”, uomini e donne che hanno superato guerre e carestie, hanno rischiato il tutto per tutto per fare di questa terra una realtà oggi protagonista sulle mappe internazionali del vino. Alla spiritualità, simboleggiata dall’Abbazia di Sant’Antimo, e a quanto possa influenzare e ispirare i produttori di Brunello, è dedicata la quarta puntata (video), mentre il quinto episodio, in uscita domani, è rivolto all’anima di Montalcino, il legno, inteso sia come vite, sia come botte in cui invecchia il Brunello e sia come gli alberi del bosco che producono ossigeno e quindi generano vita. L’ultima puntata, che sarà rilasciata il 15 gennaio, è dedicata al vino, al Brunello.

“Abbiamo scelto un approccio diverso – conclude Filippo Bartolotta – anziché parlare direttamente del Brunello, del vitigno, del processo in sè, ci siamo soffermati sull’oasi, sulla natura, sulla spiritualità, sul legno, sui personaggi che hanno fatto grande questo territorio. Un territorio dove nasce quello che reputo essere il più importante marchio collettivo del vino italiano e uno dei più importanti al mondo”.