La forza del passato e le idee del presente per costruire un grande futuro: la storia di Pietra a Montalcino

Una famiglia e un’azienda che sono tra i pionieri nella produzione di vino a Montalcino e che adesso sono pronte a scrivere nuove pagine di storia. Perché al futuro bisogna sempre guardare con ottimismo, soprattutto quando dietro ti porti anni di esperienza, passione, competenza e amore per quello che fai. Pietra unisce la nobiltà del passato alla freschezza del presente. Un’azienda che si identifica da sette generazioni nella famiglia Ferretti e che non vuole smettere di crescere grazie anche alla ventata di ottimismo portata da Matteo, l’ultimo arrivato ma già con le idee chiare.

Sin dalle origini da Pietra si produceva vino che poi veniva venduto come sfuso dopo l’invecchiamento. Da meno di un anno è arrivata una decisione importante, quella dell’imbottigliamento e della commercializzazione con la propria etichetta. Da quest’anno negli scaffali delle enoteche ha infatti fatto il proprio esordio il Brunello di Montalcino 2016 e il Rosso di Montalcino 2019. Un debutto che tra l’altro coincide con una delle annate più straordinarie delle storia secondo la critica enoica internazionale.

“Siamo tra i fondatori del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino – commenta Matteo Perugino, nipote del titolare Roberto Ferretti – da giugno 2020 abbiamo deciso di puntare sull’imbottigliamento. Un po’ è anche merito mio che sono riuscito a convincere lo zio, volevamo avere qualche soddisfazione in più per concretizzare il tanto lavoro che c’è dietro. Abbiamo prodotto ottomila bottiglie complessive, metà di Brunello e metà di Rosso di Montalcino”. Pietra, che si trova nel versante ovest della collina di Montalcino, è una realtà rigorosamente familiare, un gioco di squadra che vede protagonisti Roberto Ferretti insieme alla sorella Antonella, al nipote Matteo ed ai genitori Ivo e Margherita. Sono loro ad aver proseguito il sogno di Ferruccio, Sabatina, Luigi e Amaddio che lo resero realtà modellando i terreni ad hoc per la produzione di vini di qualità.

La superficie totale della tenuta, ricca di terreni calcarei, è di circa 50 ettari: oltre 7 sono quelli vitati, quasi tutti iscritti a Brunello mentre a dominare è il meraviglioso bosco, il polmone verde di questo territorio, con olivi e l’attività di apicoltura a testimoniare come la biodiversità da queste parti venga considerata come un valore prezioso.

“Pensiamo in futuro ad una commercializzazione del miele, prodotto su cui crediamo molto – continua Matteo Perugino – i nostri vini rispecchiano la tradizione e quindi l’uvaggio, il terreno e l’annata. Il vino si fa in vigna con tanto amore verso la natura”.