Brunello contro Barolo: 1 a 1 palla al centro

Quella tra il Brunello e il Barolo è una “lotta” che dura da sempre, una accesa ma sana competizione, tra due fra i più grandi vini d’Italia e del mondo e tra due regioni, la Toscana e il Piemonte, apprezzate e lodate per la loro cultura enologica a livello planetario.
Una ricerca, commissionata dall’Accademia del Barolo all’Ispo (Istituto per gli Studi sulla ricerca d’Opinione) presieduto da Renato Mannheimer – presentata sabato scorso al Castello di Barolo, presso il Wimu-Museo del Vino – dedicata alla percezione del Barolo in ristoranti ed enoteche d’eccellenza e svolta su un campione di 50 ristoranti e 50 enoteche rivela che i re dei rossi italiani, si mostrano entrambi combattivi e il derby dell’enologia del Belpaese finisce con un pareggio.
Infatti, se al ristorante gli appassionati preferiscono bere Barolo (il 18% sceglie il Piemonte mentre l’8% stappa il re del Sangiovese), in enoteca – dove il 22% dei compratori sceglie di acquistare il Brunello mentre il 4% sceglie Barolo – la situazione si ribalta completamente. Se questi sono i risultati, lunga vita, dunque, alla competizione che fa crescere i territori e i prodotti d’eccellenza che in essi si producono.

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