Consorzio del Vino
Brunello di Montalcino®

LECCIO D'ORO 2010 TRA LONDRA, FIRENZE E POZZUOLI

 

30/09/2011

Tra i ristoranti ha la meglio la Locanda Locatelli di Londra. Nella categoria “Osterie” vince la Fattoria Del Campiglione di Pozzuoli e l’Enoteca Bonatti di Firenze per la sezione “Enoteche”

Montalcino, 20 febbraio 2010 – Il top dell’enogastronomia italiana e internazionale premiata dal Brunello di Montalcino: la Locanda Locatelli di Londra, l’osteria La Fattoria Del Campiglione di Pozzuoli (Napoli) e l’Enoteca Bonatti di Firenze si aggiudicano il “Leccio d’oro” 2010, il premio assegnato in occasione di “Benvenuto Brunello” (19-22 febbraio), evento internazionale rivolto alla stampa e agli operatori del settore, che quest’anno presenta il millesimo 2005. Ogni anno la commissione del “Leccio d’Oro” seleziona un ristorante, un’osteria e un’enoteca che si sono distinti nella presentazione, nel servizio, nella diffusione e nella valorizzazione del vino, in particolare del Brunello.

I premi vengono assegnati ai locali che hanno la Carta dei Vini, ovvero il listino, con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello di Montalcino e degli altri vini di Montalcino, in relazione sia alle diverse annate che al numero di etichette di aziende produttrici.

Viene posta attenzione anche al servizio e alla presentazione, in relazione alle specifiche esigenze del Brunello di Montalcino e degli altri vini di Montalcino. Inoltre viene valutato il livello di conoscenza e preparazione in relazione alla realtà della zona, nonché alle caratteristiche di produzione dei vini.

Tra i ristoranti ha avuto, quindi, la meglio, la Locanda Locatelli (www.locandalocatelli.com) di Londra di Giorgio Locatelli, uno dei migliori ristoranti italiani della capitale britannica. Fra i suoi clienti Tony Blair, Woody Allen, Madonna e Vladimir Putin. Insieme a Locatelli, chef di Corgeno, in provincia di Varese, Tony Allen, con il quale Giorgio ha condotto su Gambero Rosso Channel la serie televisiva “Tony & Giorgio”.  La suggestiva cantina vale da sola un viaggio al ristorante: un grande assortimento di etichette nazionali e straniere, con una particolare attenzione alla produzione toscana, in cui il Brunello di Montalcino occupa un posto di rilievo.

Premio Leccio d’Oro anche a La Fattoria Del Campiglione (www.lafattoriadelcampiglione.it), osteria di Pozzuoli (Napoli). I protagonisti sono Michele Sgamato di generazione macellaia e Gerardo Buono, cuoco da oltre un ventennio. Fare carne in una zona di mare e quindi con vocazione alla cucina marinara, era una scommessa ardua e difficile, ma a distanza di tanti anni si può oggi affermare che la scommessa è stata vinta. Molto ampio lo spazio dedicato al Brunello, in una cantina con più di 1000 etichette di vino, con occhio particolare all'Italia ma che non disdegna di guardare al mondo.

L’Enoteca Bonatti (www.enotecabonatti.it) di Firenze vince nella categoria “Enoteche”, nata a Firenze nel 1934 come rivendita di vino e olio, quando il vino arrivava in botti e veniva imbottigliato, direttamente sul posto nel classico fiasco. Allora non esisteva alcun marchio o denominazione a garanzia della qualità del vino: la garanzia era il rivenditore stesso. Tre generazioni si sono succedute nella gestione del negozio; al fondatore Pasquale Bonatti si sono succeduti la figlia Sara e il marito Mario, ma attualmente l'enoteca è gestita da quattro amici: Roberto e Stefano, nipoti di Pasquale Bonatti, Luca e Selvaggio, appassionati coinvolti da più di dieci anni in bottega.

I premi sono stati assegnati oggi, durante la manifestazione di presentazione dell'annata "Benvenuto Brunello".

Ciascun premio consiste in una targa, un soggiorno a Montalcino, nonché una fornitura di bottiglie di Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo, di differenti produttori.

La commissione che ha assegnato i premi “Leccio d'Oro” è composta dal Presidente del Consorzio del Brunello Patrizio Cencioni, dai vice presidenti Riccardo Talenti, Ferruccio Ricci e Marco Cortonesi, dalla giornalista enogastronomica Paola Mura, dall’enogastronomo Folco Portinari, dal Presidente nazionale AIS Terenzio Medri e dall’enogastronoma e scrittrice di libri sul cibo per il mercato USA Faith Willinger.



Il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino è nato nel 1967 all'indomani del riconoscimento della D.O.C., come libera associazione fra i produttori, intenzionati a tutelare il loro vino il cui prestigio sempre più andava affermandosi. Ha rappresentato in questi anni uno strumento di scrupolosa e responsabile autodisciplina, sollecitando un coagulo fra aziende vecchie e nuove, piccole e grandi, così che le consolidate e sagge abitudini sono diventate una comune strategia per il successo qualitativo. Il Consorzio tutela e valorizza tutti e quattro i vini a denominazione di Montalcino: Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino, Moscadello di Montalcino e Sant’Antimo.

I produttori sono 250 (di cui 200 imbottigliatori), tutti associati al Consorzio. Complessivamente gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3500 così ripartiti: 2100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 600 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt.

Mediamente ogni anno sono prodotte 6.500.000 bottiglie di Brunello di Montalcino, 4.000.000 di Rosso di Montalcino, 80.000 di Moscadello di Montalcino e 500.000 di Sant’Antimo.

L’export copre circa il 60% della produzione e il valore complessivo del giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è mediamente di 140 milioni di Euro.