I Consigli Comunali dicono Sì alla Fusione

Per i Consigli Comunali di Montalcino e San Giovanni d’Asso il progetto di fusione deve andare avanti. Nei giorni scorsi infatti entrambe le assemblee hanno approvato la mozione unitaria dei gruppi di maggioranza e minoranza affinché i sindaci dei due comuni siano a richiedere alla regione di promulgare la proposta di legge per l’ipotesi di fusione. Ora la parola passa alla Regione Toscana che dovrà indire il referendum attraverso il quale cittadini si pronunceranno se ratificare o meno questa scelta.
Secondo la legislazione vigente questa decisione presenta molti aspetti positivi sotto il profilo amministrativo, economico e della valorizzazione e promozione dei territori. Innanzitutto se si sfrutta l’occasione data dalla finestra prevista dal legislatore, la fusione garantisce la possibilità per il costituendo Ente di mantenere la propria autonomia amministrativa senza dover confluire obbligatoriamente nelle Unioni de Comuni al pari della possibilità di riassumere integralmente il personale che andrà in pensione, contrariamente a quanto avviene ordinariamente ove è consentita una assunzione ogni quattro pensionamenti, consentendo al comune di poter continuare a garantire i sevizi erogati a cittadini che diversamente sarebbero a rischio.
Non meno rilevante la norma attuale prevede importanti incentivi economici nell’ordine di svariti milioni di euro in 10 anni, che consentirebbero importanti investimenti in infrastrutture e servizi anche con operazione di riduzione della tassazione per garantire una maggiore equità sociale.
Ma non solo. Come sottolinea il Sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli “i gruppi consiliari di maggioranza e minoranza hanno giustamente valutato e proposto l’ipotesi fusione la quale è un’opportunità, per i nostri cittadini affinché si possa mantenere i livelli di interesse sui servizi (scuole, trasporti, servizi sociali e sanitari etc..) che diversamente sarebbero a rischio numerico, al pari del poter garantire ai cittadini buoni standard nei servizi di prossimità, razionalizzando i costi di gestione delle amministrazioni fuse e garantendo il turnover integrale nei dipendenti, diversamente non reintegrabili con le norme attuali che prevedono una assunzione ogni quattro pensionamenti e mi domando come faremo a tenere aperti gli uffici, a garantire il trasporto scolastico, il taglio dell’erba, l’organizzazione delle manifestazioni e garantire i servizi in generale? Per un territorio con una storia ed una rilevanza economica come il nostro è determinante mantenere la propria autonomia amministrativa senza essere costretti a dover entrare in contenitori, come sono le unioni dei comuni, non consoni per la nostra realtà; così facendo continueremo a mantenere il centro decisionale nel nostro comune senza doverlo conferire per legge a realtà esterne, in definitiva l’affermazione della nostra indipendenza a fronte di una deriva centralista. Se poi in futuro le norme cambiassero e fossimo costretti a ragionare in termini diversi comunque avremmo la possibilità per la nostra estensione e confini di poter scegliere con chi collaborare, senza costrizioni, al pari di essere noi stessi soggetti aggregatori. L’istituendo comune nasce già con indubbi vantaggi sia per il turismo sia per le imprese locali, in quanto trattasi di territori con peculiarità paesaggistiche, storico culturali, produttive uniche. Qual è quel comune che al suo interno può vantare delle produzioni inimitabili ed invidiate in tutto il mondo come il Brunello, il tartufo bianco, il miele, l’olio, i formaggi, lo zafferano in contesto rurale e paesaggistico di biodiversità come quello del costituendo Comune di Montalcino ove il paesaggio sito Unesco si coniuga con le bellezze della Val d’Asso, la francigena, il treno storico Natura, attraversando i nostri centri storici sino all’Abazia di S. Antimo ed alla Grancia di Montisi. Le produzioni come il tartufo, unitamente alla risorsa termale, quest’ultima presente in entrambi comuni, potranno contribuire con le tradizioni, l’arte, la culture e le iniziative che dovranno esse messe a sistema, a destagionalizzare in nostri luoghi che soffrono troppo i mesi invernali e non possono più permetterselo”.
“Anche il Consiglio Comunale del mio Comune – aggiunge Fabio Braconi Sindaco di San Giovanni D’Asso – ha condiviso in maniera unitaria tutto il percorso che ha portato a questa decisione. Nel percorso fin qui svolto abbiamo cercato di coinvolgere e informare tutta la Cittadinanza e posso dire che per adesso abbiamo riscontri positivi. Senza aggiungere altro a ciò che ha spiegato il Sindaco di Montalcino Franceschelli, che condivido in pieno, aggiungo anche che la debolezza amministrativa, vicina al collasso, del mio Comune potrebbe mettere a rischio l’erogazione di tutti i servizi. E’ necessario intraprendere questa strada per dare garanzie di continuità all’erogazione degli stessi e nuove prospettive alla nostra comunità. Tutto questo potrà avvenire se saremo un corpo unico con Montalcino in modo da offrire nuove opportunità di crescita e di sviluppo a tutto il nostro tessuto sociale e economico nel breve e medio periodo. Oltre a questo considero l’istituzione del Municipio di San Giovanni D’Asso un baluardo a garanzia dell’erogazione dei servizi di prossimità e della salvaguardia dell’identità storico-culturale del territorio. Il costituendo Comune di Montalcino avrà la forza necessaria per garantire il mantenimento dei servizi e degli uffici non direttamente erogati dall’Amministrazione Comunale come le Poste la Caserma dei Carabinieri e i servizi Sanitari e potrà essere un’importante leva di sviluppo per tutto il territorio nel suo insieme”.
Positivo anche il commento del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino che desidera sottolineare come “sarà un’opportunità perchè la fusione porterebbe elementi interessanti. Ad iniziare dal mantenimento del nome Montalcino, molto importante dal punto di vista dell’immagine del Brunello. Inoltre ci sarebbero i vantaggi legati al connubio Brunello – tartufo per portare più turismo sul territorio tra l’autunno e l’inverno, da sempre un periodo di bassa stagione nella zona”.
Per quanto riguarda invece l’aspetto molto delicato, relativo alle zone di produzione del Brunello il Consorzio ribadisce che “rimarranno quelle attuali senza nessuna modifica. Del resto, nella proposta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita del vino “Brunello di Montalcino”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 3 agosto 2015, è espressamente detto che la zona di produzione delle uve atte a produrre il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Brunello di Montalcino” comprende l’intero territorio amministrativo del comune di Montalcino in provincia di Siena, così come delimitato alla data dal 30 novembre 2011 (data di approvazione del disciplinare di produzione consolidato). Ed anzi, nessun ampliamento della superficie vitata è previsto nemmeno entro i limiti già prefissati, fino al 2016. Inoltre, sempre a tutela della qualità e quindi del consumatore, già da anni il Consorzio ha scelto addirittura di diminuire le rese per ettaro: per la vendemmia 2015, ad esempio, da 80 quintali ad ettaro (come da disciplinare) si è scesi a 65 quintali/ettaro e 75 quintali per il primo ettaro per ciascuna azienda, scelta confermata anche per l’annata 2016 nell’assemblea del 31 maggio scorso. Questo oltre che per garantire la qualità serve anche a contenere il numero delle bottiglie e quindi mantenere congruo il prezzo del vino. Non avrebbe dunque senso andare ad aumentare le superfici vitate. Il Consorzio ricorda infine che queste ultime (nel complesso 3.500 ettari, di cui solo 2.100 a Brunello) sono la minima parte del territorio montalcinese, che è di ben 24mila ettari”.
Le prossime tappe: il Presidente della Regione dovrà, prima del 1° agosto, emanare un decreto che avvii le procedure che porteranno i cittadini alle urne che, attraverso un referendum (tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre) si esprimeranno sulla proposta di fusione. Se la cittadinanza voterà a favore dell’unione, il Presidente della Regione Toscana, attraverso apposita legge, istituirà il costituendo Comune di Montalcino, allargato al territorio di S. Giovanni d’Asso che sarà qualificato come Municipio. Così si arriverà allo scioglimento dei consigli comunali (entro il 31 dicembre) e all’insediamento, dal 1° gennaio 2017, di un Commissario Prefettizio che avrà il compito di traghettare alle elezioni, che si terranno nei termini di legge tra il 10 aprile e il 10 giugno, il “Comune di Montalcino allargato al territorio di San Giovanni d’Asso”.