“La legge sulla gestione faunistico-venatoria degli ungulati”, la conferenza della Cantina di Montalcino

La Cantina di Montalcino, realtà cooperativa vitivinicola della zona del Brunello, operativa da oltre 40 anni e che conta circa 100 piccole aziende agricole con 160 ettari di vigneti a prevalente produzione del vitigno locale per eccellenza, il Sangiovese, organizza, giovedì 10 novembre alle ore 17, con il patrocinio del Comune di Montalcino una conferenza dal titolo “La legge sulla gestione faunistico-venatoria degli ungulati”.
Interverranno alla conferenza il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli, il presidente
del Consorzio del Brunello, Patrizio Cencioni, il presidente di Caviro, Carlo
Dalmonte, il presidente delle Cantine Leonardo, Lorenzo Melani per poi lasciare spazio all’assessore all’Agricoltura, politiche per la montagna e politiche per il mare della Regione Toscana Marco Remaschi. Coordinano e presentano i consiglieri regionali Simone Bezzini e Stefano Scaramelli.
Al termine sarà offerta dalla Cantina di Montalcino una degustazione di vini,
accompagnata da prodotti tipici locali.

Focus – La Cantina di Montalcino
La Cantina si trova nel Comune di Montalcino a circa 35 km da Siena, proprio davanti al poggio del piccolo borgo senese, immersa tra prati, ulivi e gli splendidi vigneti della Val di Cava, lungo lo straordinario percorso dell’Eroica. Da oltre 40 anni è l’unica realtà cooperativa vitivinicola della zona e conta circa 100 piccole aziende agricole con 160 ettari di vigneti a prevalente produzione del vitigno locale per eccellenza, il sangiovese. L’azienda è stata recentemente ristrutturata, con un progetto architettonico moderno ma in armonia con le colline ilcinesi , con l’idea di produrre vino nel rispetto dell’ambiente e della tradizione. Le nostre procedure di qualità sono riconosciute e certificate secondo attuali standard: ISO 9001 per la qualità, BS OHSAS 18001 per la sicurezza sul lavoro, ISO 22000 per sicurezza ed igiene alimentare. Oltre il 50% della cantina è interrata, come da tradizione, per consentire un più facile controllo della temperatura ed un risparmio energetico. Buona parte dell’energia elettrica necessaria è prodotta in autonomia con l’aiuto di un impianto fotovoltaico. Le acque reflue sono trattate con depuratori naturali aerobi, favorendo l’aerazione e l’ossigenazione dei microbatteri , quali agenti di degradazione.