Vigneti di Montalcino: una geopolitica “work in progress”

A Montalcino vigne e cantine sono beni rifugio come l’oro e i preziosi. E in un periodo in cui, nei confronti dell’Italia sembra essersi rinnovato un interesse delle banche d’affari, di holding e di imprenditori privati, il territorio del Brunello risulta essere all’avanguardia e portabandiera di una made in Italy vincente. Sono molti infatti gli investitori che hanno scelto, negli anni, di acquistare terreni a Montalcino e divenire produttori di Brunello. E nei giorni in cui nasce la partnership tra il gruppo francese Epi, e Jacopo Biondi Santi, alla guida della Tenuta Greppo, la MontalcinoNews, analizza la geopolitica del territorio. Come già accennato sono in molti ad acquistare appezzamenti di terreni vitati nel territorio e le compravendite, tra i filari del Brunello, sono divenute quasi all’ordine del giorno.
C’è chi acquista intere cantine e chi solo porzioni di vigneto, c’è chi punta ad un nome prestigioso e già “rodato” sul mercato e chi preferisce partire “da zero” e dare la propria impronta imprenditoriale al Brunello che verrà. Il tutto, però, sempre nel rispetto della Denominazione e di un marchio conosciuto e apprezzato nei mercati e sulle tavole di tutto il mondo.
Anche se in tanti aspirano ad avere la propria cantina a Montalcino e a produrre il proprio Brunello, in un momento di grande fermento per le compravendite, la geopolitica del territorio non sembra essere stravolta, almeno per ora: chi acquista sceglie spesso di accaparrarsi piccole realtà, mantenendo un assetto territoriale che poco è mutato rispetto agli ultimi decenni.
Alla guida, per ettari vitati a Brunello, restano la Castello Banfi con 170 ettari seguita da Frescobaldi con 150. Sul gradino più basso del podio si piazza Col d’Orcia con poco meno di 75 ettari seguita da Il Poggione (63) ed i possedimenti Gnudi Angelini (Caparzo con 27 e Altesino con 25). A 50 ettari ci sono Camigliano, Castiglion del Bosco e Tenute Silvio Nardi, incalzate da Bertani Domanis con 46 ettari.
Con numerosi acquisti, che vanno da Podere Brizio a Poggio Landi fino a Tenuta Vitanza, negli ultimi anni Alejandro Bulgheroni del gruppo Family Vineyards, è riuscito ad arrivare a 33 ettari vitati a Brunello, affiancando Giacomo Neri con Casanova di Neri e superando Centolani con Tenuta Friggiali a 32. A quota 30 ettari c’è la famiglia Antinori a Pian delle Vigne e Claudio Tipa, uno dei protagonisti degli ultimi anni a Montalcino, tra acquisizioni e opere rivolte al territorio come quella sul Complesso di Sant’Agostino.
Un libro, dunque, tutto da scrivere, quello su Montalcino e i suoi vigneti di Brunello.