A. Litteri, da enoteca simbolo per il vino italiano al Leccio d’Oro

A. Litteri, l’enoteca di Washington che si è guadagnata il riconoscimento Leccio d’Oro, che il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino assegna ogni anno ad enoteche e ristoranti che portano in alto il nome del Brunello e del suo territorio nel mondo, compare in un bell’articolo di Dave McIntyre del WashingtonPost qui di seguito riportato
“Uno dei migliori wine stores del mondo, specialemente se si è fan dei vini italiani, è sicuramente qui a Washington. Ed è impossibile negarlo. A. Litteri vende cibo italiano a Washington da 90 anni. L’attuale location nel vecchio distretto dei magazzini di Northeast D.C. dista solo un isolato dall’Union Market, ma è una capsula del tempo di proprietà di famiglia nel quartiere dove i clienti vengono accolti come amici con un assaggio di Gorgonzola invecchiato o un trancio di panino freddo che farebbe cantare di gioia anche Sinatra.
E ovviamente non sono da trascurare i vini. Entrando attraverso la porta di A. Litteri, che potrebbe sembrare anonima se il muro che la circonda non fosse colorato con i colori della bandiera italiana, la prima cosa che si incontra è una selezione di vini in saldo. Queste sono bottiglie a buon mercato, inclusa una bottiglia a 5 euro di Catawba dall’Indiana e molti altri vini poco costosi.
Si potrebbe già trovare qualcosa in questo settore di economico ed interessante, ma girando la testa verso destra c’è la sezione principale dei vini. Qui, tra scaffali claustrofobici che arrivano fino al soffitto e apparentemente sul punto di crollare su di voi,si trova una straordinaria selezione. Questo è il regno di Ken Nankervis, che, dal 2012, si occupa del vino di A. Litteri e che, gradualmente, ha trasformato l’enoteca da una selezione basata sulle liquidazioni ad uno dei migliori rivenditori di vino della città, specialmente per i vini italiani. O forse del mondo. Il mese scorso A. Litteri è stato insignito del premio Leccio d’Oro dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino in Toscana come migliore enoteca fuori dall’Italia. Il Consorzio naturalmente premia i negozi specializzati nei vini italiani in generale e, in particolare in quelli toscani, ma il premio era il giusto riconoscimento degli sforzi di Nankervis per costruire, per A. Litteri, una selezione di vini in un progetto su scala mondiale. “Quando sono arrivato 5 anni fa questo spazio era interamente dedicato al Pinot Grigio”, mi ha raccontato Nankervis durante una mia recente visita al negozio, mentre smanettava tra gli scaffali con le dimensioni di un enorme buttafuori di una discoteca. “Mi ci sono voluti due anni per sbarazzarmi di tutto”.
Oggi, la selezione di Nankervis conta 3.000 vini da tutto il mondo stipati in uno spazio delle dimensioni di un rifugio antiaereo. Inclusi una trentina di vini binachi italiani con nomi come grechetto, pecorino, erbaluce e falangina. Ci sono diverse altre varietà di rosso con nomi di questo genere. I due terzi dei vini presenti in enoteca sono italiani, ma Nankervis offre una gamma seppur piccola di vini di alta qualità provenienti da altre regioni, incluse Spagna, Portogallo e Sud America (la selezione di etichette americane è forse un pochino troppo minimale).
“Le persone vengono e chiedono del pinot grigio o dello Chardonnay, e io chiedo il perché”, racconta Nankervis mentre campiona la varietà di etichette provenienti dall’Italia.
“Una delle ragioni per cui l’Italia ha una così elevata varietà di vitigni è la Chiesa Cattolica”, dice “sono stati così bravi a tenere sotto controllo la gente e cosa faceva, che quando le persone scordavano alcune varietà potevano guardare i dipinti nelle chiese e vedere come sono potuti crescere”.
Per questa ragione il Consorzio del Brunello ha selezionato l’enoteca: “Ho 65 Brunello del 2010 in stock, e 130 Brunello complessivamente”, ha detto Nankervis “ho visitato tutti i negozi di Montalcino – la pittoresca città collinare casa del Brunello – e nessuno ha in vendita più Brunello di noi”.
Mike De Francisci, la terza generazione di proprietari di A. Litteri, ha dato credito a Nankervis per costruire una collezione corposa per la vendita ma anche per fare del negozio un’attrattiva per i giovani consumatori, incluso i frequentatori del vicino quartiere di Union Market.
“Con il negozio che ha cambiato zona, è cambiata completamente anche la nostra clientela negli ultimi sette-otto anni, e Ken ha svolto un gran lavoro per portare a questo cambiamento” ha detto De Fracisci, “non avevamo mai avuto nessuno che fosse un esperto di vendita di vini e di abbinamenti con il cibo. Le vendite di vino sono clamorosamente aumentate da quando Ken è entrato a far parte del nostro staff”.
Nankervis, 49 anni, ha scoperto il suo amore per tutto il cibo italiano quando lavorava al Cafè Milano in Georgetown. Quando per molti anni ha lavorato con Winebow, un importatore e distributore specializzato in vini italiani, prima di approdare ad A. Litteri. Mentre aggiornava la selezione dei vini del negozio, ha anche costruito la scaffalatura e messo una nuova pavimentazione. Ogni sabato,offre un tasting di 12 wini in abbinamento a 12 cibi proposti dalla dispensa e dalla sua immaginazione. Una conversazione con Nankervis può essere illuminante. Chiedere a lui informazioni su cibo e vino può portare a risposte come “è la mineralità malvagia a disegnar un vino” e “il formaggio blu con l’Amarone sono un pezzo di cielo se abbinati”. Risulta impossibile parlare con lui e non farsi venire l’acquolina in bocca”.