Banfi lancia “Sanguis Jovis”, alta scuola del Sangiovese

“La Fondazione Banfi nasce il 2 maggio del 1986 con l’obiettivo di promuovere, diffondere e valorizzare la cultura, lo studio e la ricerca dedicate al vino in tutte le sue forme. Negli anni abbiamo portato avanti molte piccole idee che hanno portato, oggi, allo sviluppo di questo grande progetto da donare a Montalcino, alla Toscana e all’Italia tutta, un progetto relativo a qualcosa che non c’era, un centro studi sul Sangiovese. Abbiamo pensando in grande coinvolgendo autorevoli esperti e affidando la scuola al professor Attilio Scienza per l’aspetto tecnico e agronomico e al professor Mattiacci per il campo economico e marketing. Un progetto che nasce oggi a Vinitaly e che segue in tutto e per tutto la filosofia di Banfi ovvero cercare di restituire al territorio ciò che questo meraviglioso territorio che è Montalcino regala a Banfi da sempre”. Così Rodolfo Maralli, presidente della Fondazione Banfi ha raccontato alla MontalcinoNews (intervista su www.montalcinonews.com) il progetto “Sanguis Jovis”, un centro di ricerca e formazione sul Sangiovese, lanciato ieri da Vinitaly. Si tratta di un modello multidisciplinare unico in Italia, aperto a tutto il territorio di Montalcino e a chiunque lavori sul vitigno rosso più coltivato in Italia. “L’obiettivo primario dell’alta scuola del Sangiovese – spiega Attilio Scienza, , professore di enologia all’Università di Milano e Presidente di “Sanguis Jovis” – è quello di contribuire al progresso della viticoltura di Montalcino e la parola d’ordine è conoscenza che si sviluppa attraverso la formazione con lo scopo di diffondere la cultura del Sangiovese. Il programma del centro si muoverà su tre linee di attività complementari: la ricerca scientifica, con l’ideazione e la conduzione di progetti sperimentali rivolti sia a giovani neolaureati che a persone già impiegate nel settore; la comunicazione della conoscenza, attraverso materiali divulgativi e l’alta formazione, con corsi e seminari finalizzati a formare una nuova cultura del vino”.