Montalcino e la nettezza del Brunello. Paolo Massobrio (La Stampa) dedica la sua rubrica settimanale a Ridolfi

“Lo scorso anno la Guida ai vini dell’Espresso lo ha scelto come il miglior Rosso per il rapporto qualità-prezzo. Un Brunello di Montalcino che si aggira sui 40 euro, segno che la qualità c’è davvero. Ma quello che connota i vini di Ridolfi è la pulizia”. Paolo Massobrio, giornalista e critico gastronomico, dedica la sua rubrica settimanale su La Stampa a Giuseppe Walter Peretti, alla guida di una delle più importanti concerie di pelli d’Europa (ad Arzignano, nel Vicentino), dal 2011 titolare dell’Azienda Ridolfi, sul versante Nord Est di Montalcino, e dallo scorso agosto proprietario dell’Enoteca Osteria Osticcio. “In vigna – spiega Massobrio – contro i parassiti, utilizzano solo rame e zolfo, e la tecnica della confusione sessuale degli insetti; quindi semine e sovesci a orzo, oppure a sulla per i terreni più argillosi. Per il resto il vino matura tranquillo nelle grandi botti, per arrivare a quella pulizia che mi ha colpito. Anzi, la verità dei vini Ridolfi l’ho avvertita quando ho versato il Rosso di Montalcino 2015: rubino brillante e trasparente come un gioiello. Poi senti il rabarbaro, i fiori e in bocca note minerali e armoniche che reclamano la scottiglia. Sul Brunello di Montalcino 2012 ho appuntato: «Chiudi gli occhi e sei a Montalcino: vedi i paesaggi placidi come questo vino dal pregevole equilibrio. Un Brunello dove anche la tannicità è seta e supporta tutta la mineralità del terreno”.