Il Brunello tra calcio e tv. Sara Gama Prima Donna 2018

“Il Brunello è un gran vino, mi è capitato più volte di assaggiarlo. Uno sportivo deve andarci piano, ma a tavola il vino non deve mai mancare. È uno dei piaceri della vita, e abbiamo la fortuna di vivere in un Paese che se la contende con pochissimi”. A parlare è Sara Gama, capitano della Nazionale femminile di calcio che tornerà ai Mondiali dopo vent’anni, lo stesso periodo di vita del Premio Casato Prime Donne, riconoscimento nato nel 1999 per volontà di Donatella Cinelli Colombini. Gama è stata incoronata “Prima Donna 2018” ed è stata premiata il 16 settembre al Teatro degli Astrusi insieme al fotografo Bruno Bruchi e ai giornalisti Cristina Conforti (Rai), Andrea Gabbrielli (Gambero Rosso) e Gioacchino Bonsignore, che ha ricevuto il Premio del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, sul tema “Il Brunello e gli altri vini di Montalcino”, per i servizi televisivi intitolati “Gusto Divino” trasmessi dal TG5.

“Gioacchino Bonsignore è uno dei pochi giornalisti che portano ancora il vino in televisione, dove non dico che è scomparso ma è un po’ meno presente”, spiega Patrizio Cencioni, presidente del Consorzio del Brunello. “Questo è un limite soprattutto della tv pubblica – risponde Bonsignore – il vino spesso viene demonizzato, è visto come elemento perturbante perché associato all’alcol. C’è un po’ una censura nei confronti del vino, una cosa del tutto inspiegabile perché rappresenta la cultura, il territorio, la manutenzione del territorio, ci rappresenta nel mondo. I francesi parlano continuamente in tv di Champagne e di Bordeaux, e non si fanno questi problemi”. Per quanto riguarda Montalcino, continua Bonsignore, “rappresenta una punta d’eccellenza. La mia missione è cercare di far crescere l’intera Italia, e tutto il Paese va portato al livello di Montalcino, che è un modello che va studiato e copiato in tanti altri territori a straordinaria vocazione agricola ma che non riescono ad esprimere questa tradizione. Qui percepisco un senso di comunità e di appartenenza, un voler bene al territorio. Nelle grandi battaglie Montalcino è sempre unita”.

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