Una perla che si illumina davanti a Sant’Antimo: La Palazzetta, il Brunello è un paradiso bio

Davanti a quel capolavoro assoluto dell’Abbazia di Sant’Antimo non poteva che risplendere altra bellezza. Orgogliosa, genuina e dalla forte identità, La Palazzetta è un’azienda che vola sulle ali della gioventù ma che poggia le sue radici su una tradizione antica. Un mix vincente che ha dato vita ad una delle realtà più brillanti e dinamiche del panorama produttivo di Montalcino. Il mondo de La Palazzetta è a Castelnuovo dell’Abate, una storia iniziata “ai tempi dei calessi”, con la coltivazione dei cereali e l’allevamento di animali. L’azienda è da generazioni di proprietà della famiglia Fanti ma furono Flavio e Carla, era il 1988, ad iniziare la produzione di vino partendo da un solo ettaro di Sangiovese. Accanto a loro oggi ci sono i figli, Luca e Tea, che hanno portato idee nuove, ulteriore passione e un entusiasmo che ha prodotto ottimi risultati. Un “marchio di fabbrica” de La Palazzetta, azienda certificata biologica e vegan, è l’attenzione per la natura e l’ambiente. “Per noi l’ecosostenibilità viene prima di tutto – commenta Luca Fanti – e non è solo un aspetto legato ai vini ma anche a tutte le fasi di lavorazione dell’azienda. Puntiamo sulle fonti rinnovabili, su materiali ed imballaggi particolari: anche i tappi delle bottiglie sono riciclabili, per alcune tipologie di vini utilizziamo quelli in canna da zucchero”. Il benessere della pianta è quello su cui Luca e la famiglia lavorano tutti i giorni perché, come dice lui, “ognuna di loro ha bisogno di qualcosa, tornare a far esprimere le piante è fondamentale.

L’impegno che ci stiamo mettendo è tanto ma i risultati ci stanno premiando anche a livello di produzione che sta aumentando”. L’azienda conta 40 ettari complessivi, 18 quelli a vigneto (esclusivamente a Sangiovese), ma ci sono anche 2.500 piante di olivo (con vista meravigliosa, proprio come i vigneti, sull’Abbazia di Sant’Antimo) da cui nasce un olio prelibato, prodotto su cui La Palazzetta sta puntando molto. E anche in questo caso c’è il segno distintivo dell’azienda, la lavorazione, infatti, avviene tutta in casa grazie anche al frantoio interno. “Ci occupiamo di tutta la filiera – continua Luca Fanti – dalla raccolta alla bottiglia finita e anche per il nostro olio c’è la certificazione bio e vegan”.

La Palazzetta può sfruttare i terreni su quattro aree (e tipologie) diverse che permettono di trovare la giusta sintesi per un vino eccellente. La produzione si attesta sulle 40/45.000 bottiglie complessive (circa 25.000 di Brunello di Montalcino, 10.000/15.000 di Rosso di Montalcino e il resto a Sant’Antimo), l’export tocca quota 90% con gli Usa primo Paese di riferimento ma cresce sempre di più l’interesse del Nord Europa “e questo grazie al nostro sforzo per il biologico e l’ecosostenibilità”, sottolinea Fanti, 29 anni, altro esponente della nuova generazione di vignaioli che guarda al futuro con le proprie idee ma partendo sempre da quanto di eccezionale è stato costruito nel passato. Luca è uno sperimentatore e il suo carattere e le sue idee sono uno dei punti di forza dell’accoglienza, altro aspetto su cui La Palazzetta punta molto e che si sviluppato anche con la presenza dell’agriturismo. E il futuro? “Punteremo sempre di più sull’ecosostenibilità facendo parlare il territorio attraverso i nostri vini”. Il cuore è verde, il futuro è rosa.