Brunello, sport e sostenibilità: l’enoturismo come chiave per ripartire e l’esempio di “Bike&Wine Press”

Risorsa strategica per il Belpaese, tanto da esser stato definito dall’attuale Governo come una delle chiavi per far ripartire l’Italia dopo la pandemia, l’enoturismo nacque trent’anni fa a Montalcino, da un’idea della produttrice Donatella Cinelli Colombini, proprietaria di Casato Prime Donne e fondatrice del Movimento Turismo del Vino. Dalla terra del Brunello partì una nuova strada del vino italiano, un nuovo modo di pensare e di aprirsi ai gusti e alle curiosità del consumatore finale: degustazioni, tour in vigna e in cantina, eventi durante le festività o in occasioni speciali (come la vendemmia), per far scoprire i segreti di uno dei vini rossi più famosi al mondo, il Brunello, che nasce in uno scenario unico, la Val d’Orcia patrimonio Unesco, attorno alle suggestive strade bianche in passato crocevia di popoli e culture e adesso sede di spettacolari battaglie di ciclismo.

In quest’ottica di turismo, sport e sostenibilità nasce il progetto “Bike&Wine Press”, il viaggio in bicicletta di due giornalisti specializzati nel comparto enogastronomico e turistico, Andrea Guolo e Giambattista Marchetto, che domani, 29 aprile, farà tappa a Montalcino, con visita ad alcune delle più importanti cantine di Brunello e arrivo nel centro storico del paese, dove a riceverli ci sarà il vicepresidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino Riccardo Talenti.

“Accogliamo con grande piacere questo tipo di iniziativa, che si sposa perfettamente con le bellezze paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche del nostro territorio”, sottolinea il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci. “L’idea è di valorizzare il turismo di prossimità, leggero e sostenibile e dare un segnale di ripartenza e una sorta di sprone in un momento in cui c’è timore a spostarsi. Tornare a stare insieme, all’aperto e in sicurezza, si può fare – spiega Giambattista Marchetto – partiremo da Castelnuovo Berardenga e visiteremo il Casato Prime Donne, dove è nato il Movimento Turismo del Vino che ha sposato il nostro progetto, la Fattoria dei Barbi, prima cantina in Italia che ha fatto enoturismo in tempi ben lontani da quelli attuali, e poi Mastrojanni, Ciacci Piccolomini d’Aragona e Argiano, dove ceneremo e dormiremo”. “Andiamo a Montalcino – conclude Marchetto – perché da un lato è nato lì l’enoturismo ed è un paese che lancia delle visioni, e dall’altro per il prestigio della denominazione”.