Bartolommei (vicepresidente Consorzio del Brunello): “fascette consegnate in crescita, annate a 5 stelle sono state la migliore reazione alla pandemia”

Questa mattina nel cortile di Palazzo Bovara si è svolta la conferenza di apertura della Milano Wine Week (di scena fino al 10 ottobre), con il Brunello di Montalcino protagonista della Galleria Vittorio Emanuele II, sede del Brunello di Montalcino District. Nella conferenza inaugurale, dopo i saluti e la presentazione di Federico Gordini, presidente della Milano Wine Week, hanno preso la parola i protagonisti del mondo del vino in rappresentanza di alcune blasonate denominazioni. Tra questi anche il vicepresidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, Giacomo Bartolommei, che ha risposto alle domande della giornalista di SkyTg24, Tonia Cartolano, moderatrice dell’evento. Al centro del dibattito, come il settore ha vissuto il momento della pandemia e i possibili scenari futuri. “A Montalcino – ha detto Bartolommei – dobbiamo ringraziare due eventi: il primo è che venivamo fuori con un’annata strepitosa sul mercato, la 2015, e siamo riusciti a comunicarla bene, partendo in anticipo, già a novembre, con Stati Uniti e Canada. Abbiamo iniziato a spedire, per paura dei dazi, a dicembre 2019. Siamo riusciti a tenere botta già nei primi mesi dell’anno, a marzo l’”ecatombe” che è caduta su tutti noi ci ha un po’ raffreddato ma la corsa non si è arrestata. Il 2015 è stato oltremodo apprezzato dalla critica internazionale e dai consumatori, come la 2016. Due annate a 5 stelle che sono state la nostra migliore reazione alla pandemia e all’urto sui mercati. L’anno scorso abbiamo chiuso, in crescita sul 2019, con circa 9 milioni di fascette consegnate ai nostri produttori e quest’anno il segno più in termini di fascette consegnate è considerevole”. Un periodo importante, per il Brunello di Montalcino, se guardiamo alla risposta arrivata del mercato: le fascette sono cresciute del 12,2% nel 2020 sul 2019 e quest’anno, nei primi otto mesi, del 51% sul pari periodo 2020. Merito anche dell’appeal del Brunello che è in crescita costante. Come ha detto la giornalista Tonia Cartolano, rivolgendosi al vicepresidente del Consorzio del Brunello, “il vino bisogna saperlo raccontare. Voi siete molto bravi, in giro per il mondo Montalcino è già di per sé un brand che funziona”. Ma non è importante solo raccontare il prodotto ma anche lo stile: “quando parliamo di Montalcino – conclude Bartolommei – parliamo di un piccolo/grande territorio di circa 30.000 ettari con soli 3.500 ettari vitati. Cerchiamo di esportare quello che è il nostro stile di vita, la nostra cucina e di far vivere un momento, proviamo a trasmettere un’esperienza. Vogliamo portare avanti questo ma ritengo che bisogna agire in maniera coesa con tutti i territori italiani. Quando andiamo fuori bisogna esportare il Made in Italy come avviene con la moda”.