Enoturismo, bilancio positivo nella stagione 2020-2021 per la neo ad Enit-Agenzia Nazionale del Turismo Roberta Garibaldi. Un settore-chiave per Montalcino

“Nell’estate 2020-2021 il turismo in Italia ha registrato un miglioramento rispetto alla stagione precedente, ed è plausibile che anche l’enoturismo abbia avuto performance migliori, sebbene servirà ancora del tempo per raggiungere i numeri pre-pandemia. Ma la tendenza oggi è la ricerca di una pluralità di esperienze, oltre le classiche visite e degustazioni, e quindi andiamo verso l’arricchimento dell’offerta delle aziende, e in particolare abbiamo visto crescere la proposta di esperienze all’aperto come pranzi e cene in vigna e pic-nic, o percorsi nei vigneti tra trekking e “bike & gusto”. Un dinamismo importante per raccogliere la sfida complessa e difficile degli anni della pandemia, ma che può lasciare il segno nel tempo, visto il gradimento degli eno-turisti”. Lo ha detto, a WineNews, Roberta Garibaldi, neo ad dell’Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, su incarico diretto del Ministro del Turismo, Massimo Garavaglia (che proprio in estate ha partecipato alla staffetta “Via Francigena – Road to Rome 2021” dell’Associazione Europea delle Vie Francigene, a 20 anni dalla fondazione con il sostegno dell’Enit, nella fermata del treno storico a Torrenieri, ndr), professoressa di Tourism Management all’Università degli Studi di Bergamo, curatrice del Rapporto Annuale sul Turismo Enogastronomico Italiano, membro della Unwto, l’Agenzia per il Turismo delle Nazioni Unite, tra le massime esperte di enoturismo. Un bilancio positivo, per un settore-chiave per i grandi territori del vino come Montalcino, che nell’estate 2020-2021 ha registrato il “pienone” (e dove il fenomeno del turismo del vino è nato, da un’idea di Donatella Cinelli Colombini, fondatrice del Movimento Turismo del Vino e di “Cantine Aperte”, il format che dal 1993 ha portato i wine lovers direttamente nei luoghi di produzione del vino).

Ma l’enoturismo, cresciuto in Italia anche in tempo di pandemia, deve ora innovarsi ed arricchirsi per mantenersi competitivo sugli altri Paesi, a partire proprio dalle mete più desiderate al mondo come Montalcino, che ne sono un modello di accoglienza per la pluralità di esperienze offerte dalle aziende del Brunello. “Gli eno-appassionati sono sempre di più, perché il viaggiatore contemporaneo, oltre ad essere interessato al vino, con visite alle cantine e degustazioni, va alla ricerca del suo valore culturale, mix unico tra prodotto, terroir e persone – spiega Garibaldi – un viaggio enogastronomico diventa così un’opportunità di arricchimento culturale e di contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura di un luogo. Dal Rapporto 2021 abbiamo visto che il 73% di italiani vede nell’enoturismo un’opportunità di arricchimento culturale, in crescita del 6% sul dato precedente. Un approccio che porta destinazioni, aziende vitivinicole e tutta la filiera enoturistica ad innovarsi ed arricchirsi per soddisfare le nuove esigenze dei turisti, più consapevoli e desiderosi di sperimentare visite in cantina con nuove modalità, più coinvolgenti e partecipative”.   Secondo la professoressa ne è un esempio il trend del “neverending tourism”: “attraverso la digitalizzazione vi è un prima ed un dopo il viaggio, che stabiliscono una relazione di lungo periodo con il turista. È bene che gli operatori investano in innovazione tecnologica che possa accompagnare e favorire questo processo. Ma devono tenere conto anche del valore della sostenibilità, verso la quale gli enoturisti sono sempre più attenti, premiando nelle loro scelte destinazioni ed aziende che adottano pratiche sostenibili di sviluppo a 360°, ambientali, economiche e soprattutto sociali”.

Per supportarli, il Governo sta lavorando ad un Piano strategico dell’enogastronomia, “i cui obbiettivi – dice Roberta Garibaldi, che ne è consigliere per il Ministero del Turismo – saranno individuati con un processo partecipativo e saranno definiti attraverso i lavori che si andranno a fare. Data l’importanza dell’enogastronomia nel turismo e considerato che tutte le Regioni italiane puntano a valorizzare le eccellenze agroalimentari locali per promuovere i loro territori ed attrarre i cosiddetti “viaggiatori del gusto”, sempre più numerosi e trasversali, il Ministero ritiene opportuno dotarsi di un Piano nazionale che faccia da coordinamento, mirando a dare più contenuti anche nella promozione internazionale e valore al brand made in Italy”. Un brand di cui il Brunello ed il territorio di Montalcino sono tra i più forti simboli nel mondo.