I sei finalisti del concorso “Miglior Enotecario d’Italia” a Montalcino per una “full immersion” dedicata al Brunello

Una bella esperienza formativa per scoprire il valore, la storia e la ricchezza del Brunello di Montalcino. I sei finalisti che ambiscono al titolo di “Miglior Enotecario d’Italia” 2022, concorso organizzato da Aepi (Associazione Enotecari Italiani Professionisti), sono stati ospiti a Montalcino per una “full immersion” sul campo, tra stage, degustazioni guidate, visite ad alcune aziende di Brunello e la possibilità di soddisfare tutte le curiosità per arricchire la propria competenza su uno dei rossi più importanti a livello internazionale.

Filippo Carraretto, Andrea Lauducci, Mattia Manganaro, Luca Civerchia, Pietro Palma, Luca Sarais – i sei enotecari professionisti che parteciperanno alla finalissima del concorso a Roma – sono stati ospiti a Montalcino per tre giorni. Ad aprire i lavori, la mattina del 14 giugno, lo stage formativo presso la sede del Consorzio del Brunello condotto da Filippo Bartolotta, wine expert e storyteller del mondo del vino, che ha poi guidato una degustazione di vini delle denominazioni tutelate dal Consorzio. Nel pomeriggio la visita a due storiche e prestigiose aziende del territorio: Fattoria dei Barbi e Col d’Orcia.

La mattina del 15 giugno è stata invece dedicata alla visita di altre due importanti realtà del panorama produttivo del Brunello di Montalcino: Argiano e Tenuta di Sesta. Nel pomeriggio è andato in scena un nuovo stage formativo presso la sede del Consorzio del Brunello guidato da Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano ad ottenere il prestigioso riconoscimento del The Institute of Masters of Wine. Per l’occasione è stata ripetuta la degustazione di vini comprensiva anche di etichette di vecchie annate. Un’esperienza che si è ripetuta l’indomani sotto l’esperta conduzione dell’enologo Nicola Berti che ha poi accompagnato i sei professionisti alla scoperta delle eccellenze delle aziende Banfi e San Polo.

Nella tre giorni i partecipanti hanno dunque “esplorato” il Brunello di Montalcino attraverso un focus su zone, altitudini, esposizioni, stili con verticali per andare alle radici di un vino che ha fatto la storia.

“Come organizzatori del concorso abbiamo fortemente voluto creare una situazione di scambio e arricchimento con la categoria, ancora meglio se questo avviene direttamente sul campo – ha affermato Francesco Bonfio, presidente di Aepi -. La finale a Roma celebrerà l’esperienza degli enotecari in concorso, la loro attitudine a relazionarsi con il consumatore, dimostrando grande attenzione e cura. Siamo pronti a scoprire cosa avranno in serbo”.

Durante gli stage formativi sono stati degustati i vini delle seguenti aziende: Argiano, Banfi, Campogiovanni, Carpineto, Castelgiocondo, Col d’Orcia, Donatella Cinelli Colombini, Fattoria dei Barbi, Il Grappolo, La Gerla, La Magia, La Poderina, Poggio Landi, Roberto Cipresso srl, Rossi Alessandro, San Guglielmo, San Polo, SassodiSole, Tenuta di Sesta, Tenuta Fanti, Tenute Silvio Nardi, Terre Nere, Villa Le Prata.