La videochat di Fabrizio Bindocci: Montalcino ed il Brunello a 360 gradi

Un momento importante, quello di oggi, per il Brunello. Ospite di Anna Scafuri, alla videochat “Italia a Tavola” oggi, il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci, ha avuto l’opportunità di parlare del territorio di Montalcino e del suo Brunello. Attraverso le domande del pubblico Bindocci ha avuto modo di affrontare molti degli argomenti salienti che riguardano Montalcino e le sue eccellenze. Partendo da argomenti di attualità come il Benvenuto Brunello appena concluso che ha dato modo, attraverso gli importanti insegnamenti di Carlo Petrini, il patriarca di Slow Food, ai produttori di riflettere sull’importanza della valorizzazione dell’agricoltura dell’enologia e di Madre Terra. Ma non solo. l’inaugurazione di Expo è alle porte e molti vogliono sapere che ruolo avrà il Brunello all’interno dell’evento. “Expo? – spiega Bindocci – un momento importante per l’economia italiana e per quanto riguarda il Consorzio del Brunello ci sono stati incontri per capire cosa ci riserva questo evento. Ad oggi abbiamo ancora molti dubbi e stiamo pensando di lavorare forse in modo più presente sui vai Fuori Expo con la Regione Toscana e con altri consorzi. Questo ad ora il nostro orientamento. Il motivo? I costi troppo elevati e, come è venuto fuori nei vari incontri con I rappresentanti degli altri consorzi della Toscana, manca un vero e proprio filo conduttore in grado di raccogliere tutte le varie facce della “medaglia enologica” del Belpaese”.
Parlando più specificatamente di territorio, il presidente Bindocci ha chiarito quanto sia importante “dare un volto” ai luoghi dove si producono eccellenze: “spetta anche a noi produttori far conoscere il luogo di provenienza del Brunello per agevolarne la comprensione di coloro che ne acquistano e ne bevono. Il territorio di Montalcino è, esteticamente bellissimo e affascinante e attrae un milione e mezzo di persone all’anno. Ma ci sono dei difetti e delle problematiche. Mancano servizi adeguati all’utenza e alla fama. C’è carenza, fatte rare eccezioni, di strutture alberghiere di qualità e l’alta cucina, magari stellata, degna del vino che qui si produce, è assente”.
Ma, dalla videochat emergono anche fattori positivi che riguardano Montalcino ed il mondo del vino che caratterizza il territorio. Si tratta, infatti, come ricorda Fabrizio Bindocci, di un’isola felice dove le aziende hanno forti potenzialità, anche economiche, che si reinvestono non solo nella costruzione di cantine moderne e funzionali, ma anche in studi enologici e nuove tecnologie, ma anche nell’assunzione di personale qualificato.
Non poteva poi certo mancare una descrizione più che dettagliata dei vari disciplinari di produzione con un’ampia spiegazione anche delle altre eccellenze: “anche il Rosso da ottime soddisfazioni ed il Moscadello che, oltre ad essere, storicamente, il vino del territorio è anche molto conosciuto e amato, soprattutto dal gentil sesso” e di come vengono assegnate le stelle alle annate. “Le stelle all’ultima vendemmia – spiega Bindocci – vengono date in base a 45 campioni, di vino atto a divenire Brunello di Montalcino, rappresentativi del 60% della produzione. I campioni vengono vautati da una commissione di esperti che assaggiano “alla cieca” e, attraverso la media dei giudizi di tutti si arriva a stabilire quale sia il numero di stelle più congruo da attribuire all’annata”.
Fatto innegabile è poi che Montalcino ed il suo Brunello siano conosciuti e apprezzati in tutto il mondo: non c’è ristorante o enoteca che, se soprattutto di alto livello, non abbia in carta o sullo scaffale una buona fornitura del “re” del Sangiovese. Come spiegato dal presidente del Consorzio, ci sono mercati già abbondantemente “rodati” mentre altri, soprattutto in Asia, dove ancora, anche se presente, è necessario far conoscere il Brunello.
Non poteva mancare, poi, un ricordo per la famiglia che ha inventato il Brunello e per il dottor Franco Biondi Santi, testimone della tradizione e del know how che ha caratterizzato la famiglia.
Passaggio importante è stato anche quello in cui Bindocci ha parlato della sinergia tra pubblico e privato: “a Montalcino, questo, è un discorso che abbiamo iniziato e cerchiamo, tra istituzioni, anche regionali, e Consorzio, di portare avanti nel migliore dei modi, lavorando quotidianamente in squadra per il bene del territorio”.