Brunello di Montalcino 2011: parla Antonio Galloni

“I Brunello di Montalcino 2011 hanno un compito molto difficile, quello di trovarsi in mezzo tra la 2010, annata superba, e la 2012, altamente promettente. Siamo difronte a vini molto diversi tra una cantina e l’altra ed è obbligo essere selettivi. Le migliori etichette di Brunello 2011 sono caratterizzate da corpo, estensione e profumi seducenti, tutte caratteristiche che le rendono adatte ad essere bevute nell’immediato senza ulteriore invecchiamento”. Così Antonio Galloni, ex “pupillo” di Robert Parker oggi “one man show” con il suo Vinous nato nel 2013 , ha descritto l’annata 2011 di Brunello di Montalcino. “Un insolito inverno caldo-secco – spiega Antonio Galloni – ha fatto germogliare le viti diverse settimane in anticipo preparando una stagione totalmente e drammaticamente anticipando anche la fioritura. Sbalzi climatici, poi, hanno portato ad una prima parte dell’estate insolitamente fresca e cupa. Alcuni produttori hanno cercato di allontanare lo spettro delle malattie aprendo tettoie che facessero circolare in modo migliore l’aria, altri hanno diradato la frutta in vigna per far maturare in modo migliore l’uva che rimaneva sulla vite. Ad agosto, poi, un colpo di calore secco è arrivato dall’Africa ed ha disidratato le piante cuocendo molta della frutta in vigna. Anche se, secondo la maggior parte dei coltivatori, il picco di calore è durato solo pochi giorni, le temperature sono rimaste elevate a lungo, anche di notte, non donando sollievo alla vite che vorrebbe escursione termica tra giorno e notte. Questo picco caldo di agosto ha lasciato la sua firma in molti vini dove si sente frutta matura e arrostita. Gli zuccheri hanno continuato a salire, lasciando indietro la maturazione fisiologica. I vignaioli hanno dovuto scegliere tra una raccolta precoce per preservare la freschezza molto rischiosa per la probabilità di tannini troppo acerbi, o aspettare la maturazione fisiologica rischiando zuccheri elevati e tasso alcolico esagerato. Per questo genere di condizioni climatici la produzione 2011 non è lineare ma cambia da produttore a produttore. Con rare eccezioni il 2011 risulta un vino da bere senza un particolare invecchiamento e che patiscono l’età in modo anomalo rispetto al Brunello in generale”.
Dopo un assaggio di diversi Brunello, Galloni ha constatato che la 2011 è un’annata che sembra già invecchiata, dai colori aranciati e sapori caratteristici di annate già più avanzate nel tempo. “La vendemmia – spiega Galloni – è molto più forte sul lato nord di Montalcino, dove le temperature sono generalmente più fresche rispetto al sud, e dove un certo numero di vigneti si trova posizionato. Purtroppo, il Consorzio dei produttori ha resistito ad ogni tentativo di fare una mappatura del territorio di Montalcino e dividerlo in zone seguendo le caratteristiche dei microclimi che compongono il territorio del Brunello.  L’altro, e altrettanto importante, problema del 2011 è il tempo che il vino, da disciplinare, deve trascorrere in botte. Con poche eccezioni che confermano la regola, il tempo prolungato in botte è stato il bacio della morte per l’annata”.