Consorzio del Vino
Brunello di Montalcino®

MONTALCINO, un territorio per il vino

 

Le denominazioni e le principali norme dei disciplinari

 

Il Brunello di Montalcino DOCG, il Rosso di Montalcino DOC, il Moscadello di Montalcino DOC, il Sant’Antimo DOC
sono prodotti solo ed esclusivamente nel territorio del Comune di Montalcino.

Il "Brunello di Montalcino" è ottenuto da uve di Sangiovese, un vitigno chiamato tradizionalmente, a Montalcino, "Brunello".
Il disciplinare di produzione stabilisce che la produzione massima di uva per ettaro sia inferiore a 80 q.li/ha (circa 52 hl./ha di vino). Regola l'immissione in commercio che avviene il I° gennaio del quinto anno dopo la vendemmia. Durante questo lungo periodo, il vino deve trascorrere almeno due anni in botte di legno e almeno quattro mesi di affinamento in bottiglia. Il periodo di conservazione in bottiglia cresce fino a sei mesi per il tipo riserva che entra in commercio un anno dopo.

Il "Rosso di Montalcino" DOC dimostra la versatilità del territorio di Montalcino che, con lo stesso vitigno Sangiovese, è in grado di produrre anche un vino adatto per essere bevuto più giovane. Infatti il Rosso di Montalcino può entrare in commercio dal 1° settembre successivo alla vendemmia. E’un vino DOC a partire dalla vendemmia 1984 ed è prodotto con sole uve di Sangiovese. Il Rosso di Montalcino è caratterizzato da freschezza e fruttuosità, valida alternativa per il cantiniere e per il consumatore.

Un ulteriore passo nella direzione del completamento della piramide produttiva dei vini di Montalcino è stato fatto con l'introduzione, a partire dalla vendemmia 1996, dell'ultima denominazione di origine : il “Sant'Antimo”. Si tratta di una denominazione che comprende sia vini bianchi che rossi, anche con l’indicazione del vitigno.
Il “Moscadello di Montalcino” è un vino bianco da desserta

Denominazione di Origine Controllata.
Ha un’antica tradizione produttiva a Montalcino e persino il poeta Ugo Foscolo ne scrive in una sua lettera. Grazie all’opera di alcuni appassionati viticultori sta vivendo una nuova stagione. E’ prodotto con uve Moscato sia nelle tipologie Tranquillo, Frizzante e Vendemmia Tardiva.

BRUNELLO DI MONTALCINO

Brunello di Montalcino

 

Denominazione di Origine Controllata e Garantita

Il Brunello di Montalcino è un vino visivamente limpido, brillante, di colore granato vivace. Ha profumo intenso, persistente, ampio ed etereo. Si riconoscono sentori di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti, leggera vaniglia e confettura composita. Al gusto il vino ha corpo elegante ed armonico, nerbo e razza, è asciutto con lunga persistenza aromatica.

Per le sue caratteristiche, il Brunello di Montalcino sopporta lunghi invecchiamenti, migliorando nel tempo. Difficile dire quanti anni questo vino migliora in bottiglia. Ciò dipende infatti dall'annata. Si va da un minimo di 10 anni fino a 30, ma può essere conservato anche più a lungo. Naturalmente va conservato nel modo giusto: in una cantina fresca, ma soprattutto a temperatura costante, buia, senza rumori e odori; le bottiglie tenute coricate.

 

Disciplinare di produzione

 

Brunello di Montalcino

Il Brunello di Montalcino ha avuto il riconoscimento della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA E GARANTITA con D.P.R. 1/7/1980, successivamente sono state apportate varie modifiche. Di seguito sono riportate le norme previste dal Disciplinare vigente così come previsto dal Decreto 19/5/1998.

Zona di produzione
Confine storico del Comune di Montalcino.
Vitigno
Sangiovese (denominato, a Montalcino, "Brunello")
Resa massima dell'uva
80 quintali per ettaro
Resa dell'uva in vino
68%
Affinamento minimo in legno
2 anni in rovere
Affinamento minimo in bottiglia
4 mesi (6 mesi per il tipo Riserva)
Colore
rosso rubino intenso tendente al granato per l'invecchiamento
Odore
profumo caratteristico ed intenso
Sapore
asciutto, caldo, un po' tannico, robusto ed armonico

Gradazione alcolica minima
12,5% Vol.
Acidità totale minima
5 g/lt
Estratto secco netto minimo
26 g/lt
Imbottigliamento
può essere effettuato solo nella zona di produzione
Immissione al consumo
non può essere immesso al consumo prima del 1° gennaio dell’anno successivo al termine di cinque anni calcolati considerando l’annata della vendemmia (6 anni per il tipo Riserva)
Confezionamento
il Brunello di Montalcino può essere posto in commercio solo se confezionato in bottiglie di forma bordolese

Abbinamenti

 

Con il Brunello di Montalcino

L'eleganza e il corpo armonico del vino permettono abbinamenti con piatti molto strutturati e compositi quali le carni rosse, la selvaggina da penna e da pelo, eventualmente accompagnate da funghi e tartufi. Trova anche abbinamento ottimale anche con piatti della cucina internazionale a base di carni o con salse.

Il Brunello è anche vino da abbinamento ottimale con formaggi: tome stagionate, pecorino toscano, formaggi strutturati. Inoltre, per le sue caratteristiche, é godibile anche quale vino da meditazione.

Il vino Brunello di Montalcino deve essere servito in bicchieri di cristallo dalla forma ampia, panciuta, al fine di poterne cogliere il bouquet composito ed armonioso. Dovrà essere servito ad una temperatura di circa 18°C-20°C. Per le bottiglie molto invecchiate è consigliabile la decantazione in caraffa di cristallo, al fine di meglio ossigenarlo e di proporlo nella sua totale purezza.

ROSSO DI MONTALCINO

Rosso di Montalcino

 

Denominazione di Origine Controllata

Montalcino, terra votata alla qualità, non si limita al Brunello nel campo dei vini di pregio.
Forse per questo, per la prima volta in Italia, ai produttori di questa zona è stato concesso di ottenere, dagli stessi vigneti, due vini a denominazione di origine in base a precise valutazioni tecniche: il Brunello, destinato al lungo invecchiamento, ed il Rosso di Montalcino, vino più giovane che unisce ad una superba struttura doti di particolare vivacità e freschezza.

Già apprezzato e conosciuto con varie denominazioni, il Rosso di Montalcino ha acquisito precisa identità ed ufficiale riconoscimento con il passaggio alla DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA (D.P.R. 25/11/83 e successive modificazioni)

Valida alternativa per il cantiniere, lo è anche per il consumatore esigente. Il Rosso di Montalcino è armonico, elegante, sapido, non di grande impegno ma di piacevole abbinamento.
Il Rosso di Montalcino all'aspetto è brillante e limpido, con colore rubino composito; all'olfatto ha buona intensità e fragranza , si riconoscono profumi di frutti freschi.

All'analisi gustativa il vino risulta armonicamente asciutto, ha nerbo e freschezza con buona persistenza aromatica. E' vino di pronta beva particolarmente suadente. Non è da conservare a lungo, il vino preferisce essere bevuto in età giovanile anche se ben resiste all'invecchiamento.

 

Disciplinare di produzione

 

Rosso di Montalcino

Il Rosso di Montalcino ha avuto il riconoscimento della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA con D.P.R. 25/11/1983, successivamente sono state apportate varie modifiche. Di seguito sono riportate le norme previste dal Disciplinare vigente così come previsto dal Decreto 7/6/1996.

Zona di produzione
Confine storico del Comune di Montalcino.
Vitigno
Sangiovese (denominato, a Montalcino, "Brunello")
Resa massima dell'uva
90 quintali per ettaro
Resa dell'uva in vino
70%
Immissione al consumo
1° Settembre dell'anno successivo alla vendemmia
Colore
rosso rubino intenso
Odore
profumo caratteristico ed intenso

Sapore
asciutto, caldo, un po' tannico
Gradazione alcolica minima
12% Vol.
Acidità totale minima
4,50 g/lt
Estratto secco netto minimo
24 g/lt
Imbottigliamento
può essere effettuato solo nella zona di produzione
Confezionamento
il Rosso di Montalcino può essere posto in commercio solo se imbottigliato in confezioni di tipo bordolese

Abbinamenti

 

Con il Rosso di Montalcino

Le sue caratteristiche sono esaltate dai piatti tipici della cucina toscana dal gusto schietto e deciso ma, ugualmente, potrà accompagnare, valorizzandole, le più diverse proposte della cucina internazionale.

Si abbina a piatti di media struttura, quali primi di pasta con sugo di carne, di pollame, di funghi o tartufi, risotti compositi; secondi preparati con carni di maiale o vitello salsato.

Deve essere servito in calici di cristallo per vini rossi ad una temperatura di circa 18°C.

Sant'Antimo

Sant'Antimo

 

Denominazione di Origine Controllata

La Denominazione di Origine Controllata Sant'Antimo è nata dalla volontà dei produttori di qualificare tutta la produzione vinicola montalcinese. Questa denominazione infatti consente di collocare i vini diversi dal Brunello, dal Rosso e dal Moscadello, che nascono a Montalcino.

Il Sant'Antimo è una denominazione molto ampia che prevede molte tipologie di vini sia rossi che bianchi. Troviamo infatti il Sant'Antimo Rosso che può avere anche le indicazioni di vitigno quali il Cabernet, il Merlot e il Pinot Nero, nonché il Sant'Antimo Bianco che può usufruire delle specificazioni di vitigno Chardonnay, Sauvignon e Pinot Grigio.

Il tipo rosso può essere prodotto anche come Novello. E' possibile produrre inoltre il Sant'Antimo Vin Santo con uve bianche e il Sant'Antimo Vin Santo Occhio di Pernice con uve rosse , ambedue anche nella tipologia Riserva.

Da notare l'importanza di questo vino che si inserisce perfettamente nella piramide produttiva di Montalcino. Infatti il Sant'Antimo Rosso può essere prodotto per passaggio da Brunello o da Rosso di Montalcino consentendo al produttore di fare delle scelte qualitative di vendemmia o di cantina di ampio respiro. Il Sant'Antimo è stato riconosciuto a DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA con decreto 18/1/1996.

Il Sant'Antimo ha caratteristiche molto diverse secondo le varie tipologie. Possiamo trovare vini non molto impegnativi che possono essere usati in varie situazioni e occasioni e vini di livello molto elevato, provenienti sia da un solo vitigno che da sapienti combinazioni di uve diverse.

 

Disciplinare di produzione

 

Sant'Antimo

Il Sant’Antimo ha avuto il riconoscimento della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA con Decreto 18/1/1996. Di seguito sono riportate le norme previste dal Disciplinare vigente così come previsto da detto Decreto.

Zona di produzione
Confine storico del Comune di Montalcino
(con esclusione di una piccola zona).
Vitigno
tutti quelli autorizzati in Toscana, con specifiche limitazioni per le tipologie con nome di vitigno e per il Vin Santo
Resa massima dell'uva
90 quintali per ettaro per i bianchi e per il Sant'Antimo Rosso, 80 quintali per ettaro per gli altri rossi
Resa dell'uva in vino
70%, 31,5% per il Vin Santo
Colore, odore, sapore, gradazione alcolica, acidità totale minima, estratto secco netto minimo
variabili secondo le diverse tipologie
Imbottigliamento
può essere effettuato solo in provincia di Siena

Abbinamenti

 

Con il Sant'Antimo

La gamma di combinazioni e abbinamenti è di conseguenza molto ampia, essendo possibile gustare al meglio i vini delle singole tipologie con i piatti di tante cucine sia locali che italiane, ovvero di cucine internazionali o di fantasia; dagli aperitivi, agli antipasti, fino a tutte le più diverse portate.

Possiamo affermare che con le diverse tipologie del Sant'Antimo, il Brunello, Il Rosso ed il Moscadello, il produttore di Montalcino può offrire una gamma di prodotti molto articolata, in grado di soddisfare le esigenze di tutti i consumatori dal meno esperto al più esigente.

Moscadello

Moscadello di Montalcino

 

Denominazione di Origine Controllata

Da un'uva coltivata da tempo immemorabile a Montalcino, nasce questo vino da dessert tanto antico quanto piacevole e sorprendente. Il Redi lo celebrò nel suo ditirambo: "Quel si divino e leggiadretto moscadelletto di Montalcino". Moltissime notizie storiche, relative a noti personaggi, testimoniano l'apprezzamento del Moscadello di Montalcino in Italia e all'Estero.

Il Moscadello di Montalcino è prodotto nei tipi Tranquillo, Frizzante e Vendemmia Tardiva. Oggi questo vino è molto apprezzato per le caratteristiche di armonia e per l'aroma del moscato riesce ad esprimere nelle tre tipologie prodotte.

Le peculiarità di questo vino prezioso e raro sono state codificate nel disciplinare della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA (D.P.R. 13/11/84 e successive modificazioni).

Il Moscadello di Montalcino, alla vista si presenta giallo paglierino tenue nel tipo Frizzante, che tende a divenire più cupo nel tipo tranquillo e ad assumere l'aspetto del giallo dorato tenue nella tipologia Vendemmia Tardiva.

Caratteristico l'olfatto: manifesta l'aroma di moscato equilibrato e fresco, con delle sfumature floreali per il tipo con appassimento. Il palato è piacevolmente appagato dal dolce e dall'armonia aromatica del tipo Tranquillo, il Frizzante offre inoltre l'invitante brio del leggero perlage. La tipologia Vendemmia Tardiva dimostra la vellutata eleganza e l'avvolgenza di un vino passito.

I Moscadello di Montalcino Tranquillo e Frizzante sono da consumarsi giovani, mentre il tipo Vendemmia Tardiva può esprimere il meglio di sé con il passare degli anni.

 

Disciplinare di produzione

 

Moscadello di Montalcino

Il Moscadello di Montalcino ha avuto il riconoscimento della DENOMINAZIONE DI ORIGINE CONTROLLATA con D.P.R. 13/11/1984, successivamente sono state apportate varie modifiche. Di seguito sono riportate le norme previste dal Disciplinare vigente così come previsto dal Decreto 28/9/1995.

Zona di produzione
Confine storico del Comune di Montalcino.
Vitigno
Moscato Bianco
Resa massima dell'uva
100 quintali per ettaro per i tipi Tranquillo e Frizzante, 50 quintali per ettaro per il tipo
Vendemmia Tardiva
Resa dell'uva in vino 65% per i tipi Tranquillo e Frizzante, 45% per il tipo Vendemmia Tardiva 

Immissione al consumo
1° Gennaio del secondo anno successivo alla vendemmia per il tipo Vendemmia Tardiva
Odore

delicato, fresco e persistente
Sapore
aromatico, dolce e armonico, caratteristico dell'uva Moscato
Colore
giallo paglierino per il tipo Tranquillo, con spuma fine e vivace per il tipo Frizzante, dal giallo paglierino al giallo dorato per il tipo Vendemmia Tardiva

Abbinamenti

 

Con il Moscadello di Montalcino

Trova la sua collocazione naturale a fine pasto, accompagnando piacevolmente pasticceria e dolci secchi.

Valutazione delle annate

2023

Monica Maggioni

2022

Brunello Cucinelli

2021

Carlo Cracco

2020

Federica Pellegrini

2019

Giovanni Malagò

2018

Alex Zanardi

2017

Sting

2016

La Guida Michelin

2015

Bertozzi&Casoni, Sandro Chia, Pino Deodato, Gian Marco Montesano, Mimmo Paladino

2014

Carlo Petrini - Slow Food

2013

Oscar Farinetti - Eataly

2012

Cruciani

2011

Salvatore Ferragamo

2010

Omaggio 150 anni Unità d'Italia

2009

Tadashi Agi - Okimoto Shu

2008

Alessandro Grazi

2007

Giolito Dipartimento Design FIAT

2006

Adam Tihany

2005

Riccardo Benvenuti

2004

Peter Weller

2003

Omaggio a Duccio

2002

Roberto Cavalli

2001

Prada

2000

Emilio Giannelli

1999

Giorgetto Giugiaro

1998

Ottavio Missoni

1997

Deborah Compagnoni

1996

Pierluigi Olla

1995

Oliviero Toscani

1994

Sandro Chia

1993

Paul Leber

1992

Roberto Turchi

1991

   

1990

   

1989

   

1988

   

1987

   

1986

   

1985

   

1984

   

1983

   

1982

   

1981

   

1980

   

1979

   

1978

   

1977

   

1976

   

1975

   

1974

   

1973

   

1972

   

1971

   

1970

   

1969

   

1968

   

1967

   

1966

   

1965

   

1964

   

1963

   

1962

   

1961

   

1960

   

1959

   

1958

   

1957

   

1956

   

1955

   

1954

   

1953

   

1952

   

1951

   

1950

   

1949

   

1948

   

1947

   

1946

   

1945

   

Tracciabilità on line

 

inserisci il numero riportato in fascetta

elenco delle domande più frequenti

Con quali uve è prodotto il vino Moscadello di Montalcino?

Con l'uva Moscato Bianco; è possibile aggiungere un massimo del 15% di uve a bacca bianca.

Con quali uve sono prodotti i vini Brunello di Montalcino e Rosso di Montalcino?

E' previsto l'uso di una sola varietà di uva: il Sangiovese (denominato a Montalcino, "Brunello").

E' possibile trovare il Brunello di Montalcino, il Rosso di Montalcino sfusi o in damigiane?

No. Questi vini devono essere immessi al consumo in bottiglie di una delle seguenti capacità: 0.375 l, 0.500 l, 0.750l, 1.50l, 3.00l, 5.00l , 6,00l, 9.00l, 12,00l, 15.00l, 18.00l; devono inoltre riportare obbligatoriamente il contrassegno di Stato rilasciato dal Consorzio.

E' possibile trovare il Sant'Antimo in damigiane?

Si

Qual'è la zona di produzione dei vini Brunello di Montalcino, Rosso di Montalcino e Moscadello di Montalcino?

Il confine storico del Comune di Montalcino.

Qual'è la zona di produzione del vino Sant'Antimo?

Il territorio comunale di Montalcino esclusa una zona ad est della frazione di Torrenieri.

Quali sono le rese ad 'ha' massime di uva per i vini Brunello, Rosso, Moscadello, Sant'Antimo di Montalcino?

Brunello di Montalcino 80 q.li/ha
Rosso di Montalcino 90 q.li/ha
Moscadello di Montalcino Tranquillo e Frizzante 100 q.li/ha
Moscadello di Montalcino Vendemmia Tardiva 50 q.li/ha
Sant'Antimo Bianco 90 q.li/ha
Sant'Antimo Vitigni Bianchi 90 q.li/ha
Sant'Antimo Rosso 90 q.li/ha
Sant'Antimo Vitigni Rossi 80 q.li/ha

Quando può essere immesso in commercio il vino Brunello di Montalcino?

A partire dal 1° gennaio del 6° anno dalla vendemmia; ad esempio l'annata 2000 potrà andare sul mercato dal 1° gennaio 2005 (che è il 6° anno considerando anche l'anno della vendemmia).

Quando può essere immesso in consumo il vino Rosso di Montalcino?

Dal 1° settembre dell'anno successivo alla vendemmia, ad esempio l'annata 2000 potrà andare sul mercato dal 1° settembre 2001.

Quanto è il periodo minimo di affinamento in legno del Brunello di Montalcino?

Due anni.

Quanto è il periodo minimo di affinamento in bottiglia per il Brunello di Montalcino?

4 mesi per il tipo annata e 6 mesi per il tipo riserva.

Quanto è il periodo minimo di affinamento in legno del Rosso di Montalcino?

Non è previsto un periodo minimo di affinamento in legno.