Consorzio: una Fondazione per lo sviluppo territoriale

“È uno strumento secondo noi importante ed interessante per il territorio, che vorremmo lasciare come ultimo segno di questo Consiglio che concluderà il proprio mandato a maggio 2016 perché crediamo nel ruolo del Consorzio come forza economica che deve essere parte attiva dello sviluppo del territorio che è, nel suo complesso, uno dei grandi elementi che danno valore al Brunello di Montalcino e viceversa. Una Fondazione che, pur essendo espressione del Consorzio, avrà una gestione autonoma e non sarà comunque chiusa a partecipazioni e contributi esterni. E che prevede anche la presenza del Sindaco di Montalcino, ma in veste istituzionale, perché non vogliamo in alcun modo che l’azione della Fondazione stessa sia, in nessun modo, legata alla politica”. Così Bernardo Losappio, uno dei vicepresidenti del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, a WineNews, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, sul progetto di una Fondazione che, dopo una lunga fase di progettazione, sarebbe pronta a partire. Costituita proprio dal Consorzio di tutela delle denominazioni del territorio di Montalcino la Fondazione, sul modello di quelle bancarie, per finanziare progetti di sviluppo del territorio su diversi fronti: dal turismo al recupero e restauro di beni artisti e culturali; nel sociale e per l’integrazione in un Paese, Montalcino, in cui, grazie ad un “melting pot” consolidato e virtuoso, vivono persone di oltre 15 nazionalità diverse. Non a pioggia, ma, di anno in anno, puntando su progetti e idee concrete e ben delineate. Con la maggior parte delle risorse che dovrebbero arrivare grazie ad un contributo volontario dei produttori, quantificabile in 1-2 centesimi a bottiglia, o meglio a “fascetta”, che, secondo le prime stime, consentirebbe di mettere insieme, inizialmente, un budget di 150-200.000 euro all’anno.
Se tutto andrà come auspicato, un primo via libera dovrebbe arrivare a fine aprile, quando è prevista l’assemblea del Consorzio, per arrivare all’atto costitutivo entro la fine del mandato del consiglio in carica. Un’esperienza, quella di una Fondazione di un Consorzio del Vino, già sperimentata in passato (dal Consorzio del Chianti Classico che, nel 1991, ha lanciato una sua Fondazione, per la tutela del territorio e valorizzazione dei suoi beni artistici, culturali e ambientali).
Ma che con alcune peculiarità, e con il valore del brand del Brunello di Montalcino, tra i più forti a livello mondiale, potrebbe aprire una strada virtuosa che altre importanti denomiazioni del vino italiano potrebbero seguire, con le cantine ed i Consorzi che, in qualche modo, diventano “banche” per i loro territori.