Il Premier Renzi a Vinitaly incontra i grandi del vino e del Brunello

“Questo anniversario è bello tondo e come tutti gli anniversari tondi ci spinge a valorizzare le cose straordinarie che sono state fatte. Diciamola tutta, la pagina più bella del Vinitaly va ancora scritta come sanno gli imprenditori e le imprenditrici del vino, il momento del ricordo è molto suggestivo, ci sono un sacco di bei momenti da celebrare, ma poi bisogna guardare avanti. Lo Stato ci crede, il Ministro Martina è in prima fila in questa direzione. Credo che le prossime sfide che abbiamo di fronte vedranno questo Paese tornare a fare squadra anche sulle questioni dell’agroalimentare. Il nostro obiettivo per il 2020 è raggiungere i 50 miliardi di export nell’agroalimentare. Eravamo a circa 30 miliardi di export di prodotti agroalimentari ora siamo a 36,9 miliardi”. Così il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, oggi durante la sua visita a Vinitaly, oggi a Verona. Come da indiscrezioni di WineNews, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, nel suo cerimoniale, prima dell’incontro, come da programma, con Jack Ma, fondatore del colosso Alibaba (ore 14,30), Renzi ha partecipato ad una colazione di lavoro da Allegrini, celebre griffe dell’Amarone della Valpolicella che produce Brunello nella cantina San Polo a Montalcino, accolto da Marilisa Allegrini. Sul tavolo i piatti stellati dei fratelli Cerea del ristorante Da Vittorio, attorno un selezionato gruppo delle più importanti aziende italiane, esempio di quella grinta e coraggio che ha portato al successo il vino italiano nel mondo, dall’Iswa-Italian Signature Wines Academy, la “Santa Alleanza” delle cantine storiche Allegrini, Feudi di San Gregorio, Frescobaldi che a Montalcino possiede CastelGiocondo, Planeta, Villa Sandi, Arnaldo Caprai e Fontanafredda dell’amico Oscar Farinetti, a Marchesi Antinori che producono Brunello a Pian delle Vigne, da Gaja, con, a Montalcino, la tenuta di Pieve Santa Restituta a Bastianich, da Ferrari a Villa Bucci, alla Tenuta San Guido. E con le quali, secondo WineNews, si sono fissati i punti per il futuro del settore: da raggiungere all’export la quota di 7,5 miliardi in 5 anni, su cui è fondamentale “essere tutti daccordo”, alla creazione di un direttore marketing dell’Italia del wine and food, in risposta alla domanda del Premier su “come va l’economia, e cosa volete che faccia?”; dal fare di più in un mercato importante come la Cina, a partire dalla formazione di professionalità locali, ai problemi con i diritti d’impianto. “Il vino è un pezzettino – ha detto Renzi – ma è un racconto di successo. E se nel 2020 vinceremo in Usa, nel 2030 lo faremo anche in Cina”. “Ero già venuto qua nel 2014 – ha ricordato all’Ansa il presidente del Consiglio – eravamo a 4,9 miliardi di export sul vino, avevamo detto che saremmo cresciuti e infatti siamo a circa 5,4 miliardi, il 10% in più in due anni. L’obiettivo per il vino è di arrivare a 7,5 miliardi di export nel 2020”. Secondo il Premier “Vinitaly ha tutte le condizioni per essere una realtà straordinaria anche nel futuro. Noi ci stiamo lavorando. Per quanto riguarda l’agroalimentare anche gli accordi internazionali con America e Cina vanno nella direzione di un nostro sviluppo. Quindi – ha concluso Renzi – senza tregua avanti tutta. Questo è un settore che produce e garantisce posti di lavoro”.