I vini di Montalcino nella Guida 2018 de L’Espresso

Quattrocento etichette divise in quattro categorie: 100 vini da bere subito, 100 da comprare, 100 da conservare e 100 da riassaggiare. Sono le speciali graduatorie della nuova Guida “I Vini d’Italia” de L’Espresso, curata da Andrea Grignaffini e Antonio Paolini e presentata ieri alla Stazione Leopolda di Firenze. Dopo la rivoluzione di un anno fa, ecco un’altra novità, la categoria dei “100 vini da riassaggiare”, per dare un’ulteriore prospettiva al consumatore, quella evolutiva: una sezione senza classifica, ma che mappa le vecchie annate presenti sul territorio italiano in ordine decrescente di annata, dalla 2013 alla 1985, e in cui si trovano etichette che hanno fatto la storia, come Biondi Santi Brunello di Montalcino 2000.

L’approccio che contraddistingue la guida resta quello empirico. Tramite lo strumento analitico delle classifiche, infatti, il consumatore potrà farsi un’idea dello stato dell’arte del vino in Italia, in base non solo alla sua intenzione, ma anche al suo profilo. L’edonista, per esempio, sarà interessato alla dimensione della godibilità al momento del consumo, in una parola, alla bevibilità, cui è dedicata, in un certo senso, la sezione “i 100 vini da bere subito”. Il pragmatico, invece, sarà più sensibile al rapporto qualità/prezzo, che troverà diligentemente compilato, da Nord a Sud, nella sezione “i 100 vini da comprare”. Il collezionista, infine, sarà interessato al potenziale d’invecchiamento, che troverà rappresentato nella sezione della guida dedicata alla longevità, “i 100 vini da conservare”. Nella lista de l’Espresso non manca Montalcino, presente coi suoi Rosso e Brunello in tutte e tre le top 5 (i vini “da riassaggiare”, come detto, sono senza classifica).

Durante la presentazione sono stati battuti all’asta, dalla Casa d’Aste Pandolfini, 150 lotti di vini pregiati e da collezione (e altri 350 saranno battuti oggi e domani, nella sede di Pandolfini). Forte l’apprezzamento per il Brunello di Montalcino, e in particolare per quello di Soldera. Un lotto di cinque Riserva (annate dal 1994 al 2002) è andato a 1.800 euro, un lotto di 3 Brunello del 1990 a 1900 euro, una Magnum del 1986 a 1.000 euro, e sempre 1.000 euro ci sono volute per una Rosso dai Vigneti di Brunello Case Basse del 1979.

Focus – I vini di Montalcino presenti nella guida “I Vini d’Italia” de L’Espresso 2018

“100 vini da bere subito”

4. Rosso di Montalcino 2015 – Corte dei Venti

6. Brunello di Montalcino 2012 – Terre Nere Campigli Vallone

100 vini da comprare”

5. Brunello di Montalcino 2012 – Col d’Orcia

14. Rosso di Montalcino 2015 – Pian delle Querci

32. Brunello di Montalcino 2012 – Caprili

“100 vini da conservare”

5. Brunello di Montalcino 2012 – Fuligni

10. Brunello di Montalcino Riserva 2011 – Stella di Campalto – San Giuseppe

15. Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2012 – Mastrojanni

22. Brunello di Montalcino Riserva Lupi e Sirene 2011 Podere Le Ripi

65. Brunello di Montalcino Piaggione 2012 – Podere Salicutti

“100 vini da riassaggiare”

Brunello di Montalcino 2006 – La Cerbaiola – Salvioni

Brunello di Montalcino 2000 – Biondi Santi

Brunello di Montalcino Vigna Pianrosso 1999 – Ciacci Piccolomini