I punti di forza di Barolo e Brunello

L’Italia è un Paese di campanili, di rivalità, di derby. Cerchiamo la sfida ovunque: in politica, in società, nello sport, persino nel vino. Più volte sono stati messi in competizione i due vini più famosi, Barolo da una parte e Brunello dall’altra. In realtà, forse, sarebbe meglio uscire da questa discussione, fare sinergia, andare a braccetto per portare a giro nel mondo il grande valore enoico che abbiamo in Italia. Durante barolobrunello, l’evento-degustazione che si è tenuto il 17 e il 18 novembre al Palazzo Comunale e al Teatro degli Astrusi di Montalcino, abbiamo chiesto ai produttori di Brunello quali sono i punti di forza del Barolo e viceversa, ai produttori di Barolo, quali sono i punti di forza del Brunello.

“Il punto di forza del Barolo è la longevità e l’eleganza”, spiega Santiago Marone Cinzano (Col d’Orcia), mentre per Alberto Passeri (La Gerla) è “la capacità comunicativa di promuovere un prodotto di grande longevità e il saperlo collegare al territorio in maniera estremamente specifica, attraverso i vari cru e le varie sottozone, andando a creare grande domanda e grande curiosità del consumatore”. Silvano Tarducci (Padelletti) esalta “l’eleganza del Barolo, le tante sfaccettature e una valorizzazione del Nebbiolo a grandissimi livelli”. Dello stesso avviso Riccardo Bogi (Argiano): “la diversità, la versatilità e le sue mille facce, un vino bellissimo da esplorare”. Federico Trost (Poggio Antico) sottolinea “la tradizione e la storia, visto che il Barolo ha almeno 150 anni di produzione qualitativa alle spalle, che lo ha portato ad essere un riferimento dell’enologia italiana e mondiale”. “Da produttore di Montalcino ma grande amante delle Langhe apprezzo la capacità di fare vini da lunghissimo invecchiamento, molto territoriali e variegati”, commenta Francesco Ripaccioli (Canalicchio di Sopra).

E il Brunello, invece? “È un vino complesso e molto interessante, strutturato, dalle grandi potenzialità – afferma Elena Mascarello (Giuseppe Mascarello & Figlio) – rispetto al nostro è un territorio tutto da scoprire. Il punto di forza sono le aziende più storiche che stanno dando forza al prodotto”. “È difficile parlare di un solo punto di pregio, i grandi vini hanno tante caratteristiche e punti di forza – sottolinea Alfio Cavallotto (Tenute Cavallotto) – come il Barolo, il Brunello ha una zona ben identificata, unica, irripetibile. L’unicità è la vera forza. E poi c’è un gruppo abbastanza compatto di produttori e le produzioni sono di altissima qualità. Il Brunello si presta ad essere bevuto giovane ma anche invecchiato, e questo è un altro punto di forza. Il suo futuro sarà florido”. A sposare Barolo e Brunello è Marcella Bianco (Castello di Verduno). “Il Brunello è un vino molto territoriale. Uno dei suoi punti di forza è la bontà. Col Barolo è un’ottima associazione, sono i due vini fini belli e corposi che rispettano il territorio”.

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