Anima contadina, mani d’oro e passione: il mondo di Collemattoni tra Brunello e cuore “green”

No, qui non manca proprio nulla, compresa la vista del mare. Potremmo anche definirla un’isola felice se non fosse che Collemattoni poggia le proprie radici, solidissime, sulla terraferma. Quella terra custodita, giorno dopo giorno, con cura, amore e passione e da cui nasce un eccellente Brunello di Montalcino. Il nome di Collemattoni deriva dall’omonimo podere che con il tempo è diventato il marchio dell’azienda agricola. Situata su una collina nel versante sud del comune di Montalcino, a poca distanza dal bellissimo borgo di Sant’Angelo – con una vista panoramica mozzafiato che si estende fino alla costa tirrenica grossetana – le origini del podere Collemattoni sembrano risalire intorno alla fine del 1600. Le prime “tracce” della famiglia Bucci, originaria proprio di Sant’Angelo in Colle, risalgono a fine 1800; una tradizione, quella legata alla terra, che non si è praticamente mai interrotta.

La svolta è arrivata nel 1983 grazie ad Adon, Franco e Vera Bucci mentre il primo Brunello di Montalcino prodotto è del 1988. Nel frattempo Marcello Bucci si faceva le ossa tra le cantine più importanti del territorio prima di guidare, era il 1998, l’azienda di famiglia per proiettarla in altre dimensioni. Gli investimenti si susseguono, gli ettari di terra aumentano: nel 2012 viene inaugurata una cantina all’avanguardia di 700 metri quadri. Tecnologia e puro rispetto delle tradizioni, con Marcello Bucci Collemattoni decolla iniziando di fatto un nuovo e luminoso capitolo di una storia con ancora tante pagine importanti da scrivere.

L’azienda oggi conta 25 ettari di cui 12 vitati, l’export vale l’85% della produzione e tocca circa venti Paesi. Sono circa 30.000 le bottiglie di Brunello di Montalcino prodotte annualmente, 2.500 quelle di Riserva e 25.000 quelle di Rosso di Montalcino. Oltre al rosato c’è anche l’Igt “Adone” (il nome è un omaggio al babbo di Marcello) un vino rosso che è un blend di sangiovese con piccole aggiunte di merlot e canaiolo. Una delle caratteristiche che contraddistinguono Collemattoni, azienda biologica dal 2012, è l’attenzione minuziosa per l’ambiente e la biodiversità. Grazie alla presenza di una caldaia a biomasse e ai pannelli fotovoltaici viene prodotto l’80% del fabbisogno energetico della cantina. Sono presenti, inoltre, condotte per il recupero dell’acqua piovana.

Un’anima “green” che si rispecchia anche nella presenza di bosco e olivi ma non solo, perché l’oro giallo di Montalcino, il miele, qui trova il proprio habitat ideale: Adon (che era un importante innestino tanto che tra gli anni ’80 e ’90 ha innestato molti vigneti a Montalcino) aveva infatti la passione per il miele e Marcello Bucci ha deciso di portare avanti questa tradizione di famiglia posizionando le arnie tra le vigne e la terra che circonda Collemattoni. A completare un “mosaico” naturale perfetto c’è il bellissimo orto e tanti animali tra cui polli, conigli e galline. A Collemattoni amano definirsi “contadini nell’anima”, un fil rouge che va avanti da secoli. Come spiega Marcello Bucci, “siamo una vera famiglia contadina che ha sempre abitato su questa terra da generazioni; siamo contadini nell’anima, da sempre. Il registro della parrocchia, già nel 1798, parla di Giuseppe Bucci, ‘zappaterra’ a capo di una numerosa famiglia”. Anima contadina ma anche mani d’oro, cuore grande e testa lungimirante. Et voilà, la bellezza è servita.