La cantina perfetta? Per “Forbes” deve esserci il Brunello

Come fare ad esaudire il sogno di ogni enoappassionato di possedere una cantina da urlo, con bottiglie rare, pregiate, prestigiose e super costose senza spendere una fortuna? In aiuto arriva la rivista “Forbes”, la rivista americana del lusso per eccellenza che promette, con un budget che si attesta sui 10.000 dollari di investimento, di creare una selezione importante buona sia da bere, che come investimento. La mini-guida sul percorso enoico da seguire per costruirsi una piccola collezione da 10 casse (120) bottiglie, segue, di fatto, il criterio basilare per qualsiasi investirore del mondo: la “diversificazione del portafoglio” titoli, o meglio, etichette. Tra queste, per “Forbes”, non può mancare il Brunello di Montalcino e, specificatamente, nelle annate 2007 e 2008. Ad accompagnare il “re del Sangiovese” devono esserci anche, a rappresentare l’Italia del vino, Sassicaia, Ornellaia, Barolo e Barbaresco. Ma anche i “Premier Cru” come Branaire-Ducru, Cantenac-Brown, Kirwan, Gruaud Larose, Lascombes, d’Armailhac, d’Issan e Giscours. Di certo, non può mancare la Borgogna: Mersault, Chassagne-Montrachet e Chablis, Vosne-Romanée, Givry e Givry-Chambertin, E poi, ovviamente, Champagne. Ma anche, uscendo dall’Europa, i Cabernet della California e Pinot Noir, Syrah e tagli bordolesi della Nuova Zelanda. Per finire, una cassa di Porto millesimati.

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