Nessuna fusione e niente Brunello di “San Montalcino”

“San Montalcino” o “Montalcino d’Asso”? Niente paura, sono soltanto fantasticherie e giochi di parole e sia gli amanti del prestigioso Brunello sia i produttori del rosso nettare, possono dormire sonni tranquilli. In previsione, infatti, nonostante la notizia uscita in questi giorni su La Nazione, nessuna fusione di Comuni, almeno nell’immediato, tra Montalcino, terra del celebre Brunello, uno dei più grandi vini d’Italia e del mondo, e San Giovanni d’Asso, dove nasce il pregiato Tartufo delle Crete Senesi. E, in ogni caso, nessuna possibilità di allargamento della zona di produzione del Brunello di Montalcino. Insomma, i confini del Brunello sono chiari, e tali rimarrebbero, anche se ci fosse una fusione tra Comuni.
“Anche se un matrimonio tra i due Comuni si concretizzasse, non ci sarebbe – commenta secco il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci – nessun allargamento della zona di produzione e nessun aumento degli ettari vitati a Brunello di Montalcino. Le zone di produzione del Brunello rimarrebbero comunque, anche con l’unione dei due Comunim, le stesse di ora. Abbiamo addirittura scelto di diminuire le rese per la vendemmia 2015 da 80 quintali ad ettaro (come da disciplinare) a 75 quintali/ettaro. Questo per garantire qualità del prodotto ed un numero di bottiglie congruo a non far scendere i prezzi del nostro vino. Non avrebbe, dunque, veramente senso andare ad aumentare le superfici vitate”.
“Nella proposta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine controllata e garantita del vino “Brunello di Montalcino”, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 3 agosto 2015 – dice Giampiero Pazzaglia, consulente del Consorzio del Brunello di Montalcino – è espressamente chiaro che il territorio di produzione delle uve atte a produrre il vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Brunello di Montalcino” comprende l’intero territorio amministrativo del Comune di Montalcino, in provincia di Siena, così come delimitato alla data dal 30 novembre 2011 (data di approvazione del disciplinare di produzione consolidato). E, anzi, nessun ampliamento della superficie vitata è previsto nemmeno entro i limiti già prefissati, fino al 2016”.
“Il territorio di produzione del vino Brunello di Montalcino, che corrisponde all’area del Comune di Montalcino in provincia di Siena – si legge ancora sulla Gazzetta Ufficiale – si trova nella Toscana sud-orientale a 40 chilometri a sud della città di Siena. Il territorio di produzione, che ha una superficie complessiva di 243,62 chilometri quadrati, è delimitato dalle valli dei tre fiumi Orcia, Asso e Ombrone, assume una forma quasi quadrata, i cui lati misurano mediamente 15 chilometri”.