Vino ed export: la Toscana punta al sorpasso

La Toscana enoica, grazie alle grandi denominazioni come il Brunello di Montalcino ed il Chianti che fanno da traino ad una produzione molto ampia, punta, nell’export a raggiungere e perché no a superare, presto, il Piemonte. Nei primi 9 mesi del 2015, come si evince dalle pagine de Il Sole 24 Ore, l’export di vini toscani è balzato del 21,9% (contro una media nazionale 5,4%) a 647 milioni. Trend che, se confermato anche per l’ultimo trimestre, proietterebbe l’export al record di 923 milioni. Nello stesso periodo, il Piemonte ha perso il 4%. Solo il Veneto supera il miliardo. A dirlo è Toscana Promozione in vista di Buy Wine, l’evento con 200 produttori toscani e 250 buyer di 36 Paesi, in programma il 12 e 13 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze. Il 13 e 14 febbraio 2016 sarà di scena Anteprime di Toscana con i nuovi vini di 13 denominazioni.
Dal 2003 l’export di vini toscani è cresciuto del 102% a valore e pesa sul totale per il 16,7% (dal 14,8% del 2014). A trainare la Toscana sono i vini Dop che rappresentano il 64,6% dell’export regionale a valore. Continuerà anche nel 2016 la corsa? “Siamo molto ottimisti – risponde Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino – Anche perchè partiamo da un 2015 che ha svuotato le cantine: sparito il Brunello 2010, 2009 e le annate precedenti. Venduto anche tutto il Rosso”. Bindocci aggiunge che ora “il mercato attende il 2010 Riserva mentre il 2011 si annuncia una grande annata”.
“Siamo ottimisti per il 2016 – interviene Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti – L’anno scorso le vendite sono calate del 4% ma l’aumento consistente dei prezzi (lo sfuso da 110 a 160 euro all’ettolitro ndr) ha permesso di poter pareggiare i conti ai 3.700 produttori e ai 500 imbottigliatori”. L’ultima vendemmia però è stata magra per il Chianti, -5%, ma buona nelle sottozone e nel Chianti superiore, +7/8%. “Quest’anno però – aggiunge Busi – avremo più competizione da Sicilia, Puglia e Veneto che hanno prodotto tantissimo”.
Anche il Chianti Classico ha superato le difficoltà di un tempo. Quest’anno “passeremo da 35 milioni di bottiglie a 37,5 – sottolinea Sergio Zingarelli, presidente del Consorzio del Chianti Classico (e produttore di Rocca delle Macìe) – dopo il +8% del 2015, merito dell’export ma anche di una buona ripresa del mercato domestico”.