Da Montalcino all’Etna: il progetto di Tenute Piccini è sempre più nazionale

Quello di Tenute Piccini è un progetto che va avanti da tanti anni. La storica azienda toscana (16 milioni di bottiglie vendute, vini distribuiti in 77 paesi, fatturato superiore ai 60 milioni di euro) si è infatti impegnata nella produzione di vini di alta gamma su tutto il territorio nazionale. Inizialmente è partita dal Chianti Classico (230 ettari di cui 70 di vigneti a Valiano), dalla Maremma (Tenuta Moraia, 60 ettari di vigneto) e da Montalcino, con Villa al Cortile, 12 ettari tutti a Brunello. Poi si è allargata fino alla Basilicata con Regio Cantina, a Venosa (terra di Aglianico del Vulture, con 12 ettari) e, infine, la Sicilia, con la recente acquisizione della Tenuta Mora, sulle pendici dell’Etna. La notizia è riportata da Winenews.it. Si tratta in particolare di 12 ettari di vigneti, in parte a Rovittello, nel Comune di Castiglione di Sicilia, in parte in Contrada Torre, a Linguaglossa, allevati con le varietà tipiche del territorio: Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante. “Ho sempre considerato il mio forte legame al territorio e alla cultura toscana un importante punto di partenza, mai un limite” – commenta Mario Piccini, che guida l’azienda di famiglia. “Torre Mora fa parte di un progetto di ricerca volto a comunicare e valorizzare perle dell’enologia italiana, nel rispetto dello stile e tradizione locale. L’unicità e la complessità della realtà viticola etnea mi affascinano da anni. Questa iniziativa rappresenta per noi un’opportunità per entrare in contatto con la comunità vitivinicola locale, ponendo le basi per uno scambio di esperienze e idee legate a tradizioni così diverse”. Un territorio, quello dell’Etna, reso grande da tante e importanti cantine siciliane che lo hanno valorizzato, come i Tasca d’Almerita, Planeta, Cusumano, Firriato (e a breve Donnafugata), senza dimenticare Benanti, Cottanera, Barone di Villagrande, Passopisciaro (Andrea Franchetti), Frank Cornellissen, Terre Nere (Marco de Grazia), Graci, Russo, Tenuta di Fessina e Pietradolce (famiglia Faro), e che continua ad essere meta dei sogni enoici di tanti produttori del Belpaese.