Report Assoenologi dopo l’ondata di gelo: Toscana tra le regioni più sofferenti, criticità anche a Montalcino 

L’ondata di gelo che ha investito l’Italia nei giorni successivi alla Pasqua ha avuto conseguenze difformi, a seconda dei territori, su tutto il territorio nazionale. La situazione, da quanto emerge dal monitoraggio dell’Associazione Enologi Italiani, appare oggi distribuita a macchia di leopardo, ma a soffrire di più sono state le zone di media collina e di fondovalle, in particolare la Toscana. Quantificare i danni è difficile ora, ma il vitigno che ha subito maggiori conseguenze è il Sangiovese, che aveva già germogliato, fa sapere Assoenologi, che rileva criticità anche a Montalcino.

“I danni sono limitati, buona parte delle gemme sono ancora dormienti e per le altre ci affidiamo a una seconda germogliazione – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci – il danno c’è stato, ma la seconda vegetazione rimetterà in parte le cose a posto”. La scorsa settimana diversi vignaioli si sono adoperati per scaldare l’aria bruciando grandi rotoli di paglia posizionati nei vigneti, con l’obiettivo di generare fumo e calore a bassa altezza bruciando lentamente la paglia bagnata. Il risultato ha regalato immagini suggestive che hanno fatto il giro delle testate nazionali.

“La preziosa attività di monitoraggio Assoenologi sull’intero territorio italiano è finalizzata a fornire un contributo importante ai tanti produttori che, sempre più spesso, devono fare i conti con il fenomeno del cambiamento climatico”, commenta il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella. Da questo primo monitoraggio, salvo eccezioni, non si prevedono, a oggi, riduzioni significative del potenziale produttivo nazionale, anche se una valutazione effettiva sui reali danni alla produzione potrà essere effettuata solamente tra una decina di giorni, quando le “gemme cotonose” passeranno allo stadio successivo e si apriranno e, al tempo stesso, avremo superato altre giornate in cui si prevedono nuovamente cali termici importanti. Il report, regione per regione, è realizzato grazie ai 5.000 soci che quotidianamente svolgono un ruolo di sentinella e attento monitoraggio sui territori in cui sono chiamati a operare.