Guida Michelin 2022, confermata la stella per la Sala dei Grappoli, il ristorante guidato dallo chef Domenico Francone a Poggio alle Mura, borgo-relais di Banfi, azienda leader del Brunello di Montalcino

Montalcino, tempio del Sangiovese e del Brunello, è anche un punto fermo nel panorama dell’alta ristorazione italiana. L’ultimo esempio è la Sala dei Grappoli, il ristorante stellato guidato dallo chef Domenico Francone a Poggio alle Mura – borgo e relais di Banfi, azienda leader del territorio del Brunello, che fa parte del prestigioso circuito mondiale dei Relais & Chateaux – che dopo aver riportato, nel 2020, la stella Michelin a Montalcino a distanza di 11 anni, ha confermato il prestigioso riconoscimento della Guida Michelin 2022, presentata ieri in Franciacorta.

“Ricevere una stella non è affatto scontato e riconfermarsi è forse anche più difficile, per questo siamo felicissimi e orgogliosi – dichiara Domenico Francone, di origine pugliese e già ai fornelli per il tristellato Heinz Beck – ringrazio lo staff di cucina, la famiglia Mariani e Banfi che ci mettono nelle condizioni di poter svolgere il lavoro al meglio”. Nella cucina di Francone c’è la passione per le materie prime, il fascino degli ingredienti di territorio ed il racconto di chi li produce, c’è una cucina contemporanea che reinterpreta la tradizione che vive nei ricordi dell’infanzia, in abbinamento alle diverse ed ottime etichette di Banfi. “Se dovessi riassumere la mia cucina in poche parole direi ‘leggerezza e territorialità’ – sottolinea lo chef stellato – adoro la cucina mediterranea, dove c’è la Toscana da padrona ma anche un’influenza pugliese, la regione dalla quale provengo. Per gli ingredienti, dalla carne alle verdure, dai legumi ai cereali, dallo zafferano al miele, mi rivolgo per lo più a produttori locali”.

“Da quando è arrivata la stella Michelin – conclude Francone – ho percepito tanta curiosità. Ristoratori, produttori di vino e semplici abitanti di Montalcino sono venuti a provare i nostri piatti. Mi auguro che questo riconoscimento possa fare da traino per il territorio, più ristoranti di alta qualità ci sono e meglio è per tutti. La mia è anche la dimostrazione che non serve chissà che per ottenere la stella. Occorrono passione, ingredienti di qualità, un po’ di tecnica e fantasia e i risultati, in una zona splendida come questa, arrivano da soli”.