Una vigna simbolica nel cuore storico di Montalcino: l’antica Fortezza accoglie una coltivazione di barbatelle di Sangiovese, voluta dal Comune insieme al Consorzio del Brunello. Saranno i ragazzi dell’Istituto Agrario a prendersene cura

Una vera e propria “vigna in città”, nel cuore storico di Montalcino: sono state messe a dimora e inaugurate nei giorni di Benvenuto Brunello (19-29 novembre) le barbatelle di Sangiovese del vigneto-simbolico in Fortezza. Un progetto non produttivo ma ornamentale, voluto dal Comune di Montalcino insieme al Consorzio del Brunello, che sarà gestito dagli studenti dell’Istituto Professionale Agrario, “residenza” distaccata, con l’Indirizzo Professionale dei Servizi per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale, dell’Istituto di Istruzione Superiore “Bettino Ricasoli” di Siena.

Il vigneto farà parte del “giardino storico” che, con la condivisione della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo, riproduce all’interno della Fortezza – che ogni anno registra un milione di visitatori – le coltivazioni tipiche degli orti cittadini che fin dal Medioevo sono una caratteristica di Montalcino.
“Per ora c’è solo il Sangiovese – spiega il sindaco di Montalcino Silvio Franceschelli – ma in futuro si aggiungeranno le barbatelle del Moscato Bianco, il vitigno da cui nasce il Moscadello, il vino storico che ha reso famoso il territorio nei secoli passati, e che oggi è una produzione di nicchia”. “Intanto – spiega Luca Pastorelli, fiduciario del plesso di Montalcino dell’Istituto – le prime barbatelle di Sangiovese saranno impiantate a ridosso delle mura della Fortezza, con l’uso di materiali e tecniche tradizionali e caratteristici del territorio, ed in riferimento alle disposizioni della Soprintendenza, con un lavoro di gestione e cura che sarà effettuato dagli studenti durante il loro percorso di studi”.