Brunello, Col d’Orcia e vecchie annate

È nelle cantine delle aziende che si conserva un tesoro. Sono le bottiglie che custodiscono le annate storiche di Brunello di Montalcino, che fa della longevità il suo tratto più rappresentativo, ad incarnare la memoria storica di questo “nettare”  e del territorio in cui esso nasce. Un tutt’uno imprescindibile che fa del Brunello il simbolo della città e Montalcino la culla di questo prodotto unico ed irripetibile. E, se entrare in una cantina dove si conservano annate storiche è senza dubbio un’emozione, pensate che onore sarà, per tutti coloro che passeranno di fronte allo stand di Col d’Orcia, in questi giorni di Vinitaly, poter degustare alcune tra le annate storiche della cantina che annovera un patrimonio di ben 50.000 bottiglie di vecchie annate. “È importante per Col d’Orcia e per la denominazione intera far degustare le vecchie annate – ha spiegato il Conte Francesco Marone Cinzano – perchè è proprio attraverso la loro degustazione che il pubblico, il consumatore ha scoperto le potenzialità del Brunello e la sua magnifica longevità e stappare annate come la 1965 permette di far godere l’essenza del Brunello”.