Brunello e Mercati: export in crescita, poca Italia

Export in crescita a quota 80%, con significative conferme dai tradizionali mercati di riferimento (Usa, Canada, Germania, Nord Europa) e dalle new entry tra i Paesi emergenti e America Latina, e un’ Italia poco presente. Ecco il “borsino” del Brunello stilato intervistando i produttori durante Benvenuto Brunello 2016.

E se per alcuni, come Canalicchio, Le Macioche, Mastrojanni del Gruppo Illy, Donatella Cinelli Colombini, Capanna e Fattoi, i mercati di riferimento sono soprattutto Stati Uniti e Europa, da un po’, anche il nord Europa e l’Oriente, con Cina e Giappone in pole position mentre l’Italia c’è ma riveste un piccolo ruolo, per il pluripremiato Il Marroneto, oltre al mercato statunitense, l’export cresce in Brasile ma anche in tutta Europa e in Italia.

Quasi totalità sull’export per La Lecciaia, Casanuova delle Cerbaie, La Gerla, Fanti, Fattoria dei Barbi, e Canalicchio di Sopra dove il mercato principale di riferimento sono gli Stati Uniti mentre l’Italia, nel migliore dei casi, non supera il 20%. In controtendenza la cantina Gianni Brunelli che “lavora molto bene in Italia, quasi il 45%” e Podere San Giacomo che si afferma prevalentemente nel Belpaese.

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