Consorzio del Vino
Brunello di Montalcino®

IL BRUNELLO CONQUISTA IL BRASILE E APRE LE PORTE AL MADE IN ITALY

 

30/09/2011

Risultato oltre le aspettative per la delegazione montalcinese 
Il Brunello conquista il Brasile 
e apre le porte al made in Italy
L’immagine positiva che Montalcino gode sul mercato è stata la chiave di volta del successo dell’iniziativa. Un grande evento che per tre giorni ha animato la capitale sudamericana.
 
Accoglienza a cinque stelle per il Brunello di Montalcino formato glamour sbarcato in Brasile con una delegazione di oltre trenta produttori. Tre giorni, tra il 6 ed il 9 giugno, in cui il grande rosso toscano è stato l’alfiere vincente del Made in Italy e come tale si è presentato: una eccellenza che grazie alla propria immagine di altissimo profilo valorizza il sistema Italia nel mondo. 
E la risposta della capitale brasiliana sembra dare ragione agli organizzatori. Oltre 500 partecipanti al workshop dedicato agli specialisti (ne erano previsti 200), tutto esaurito per le degustazioni al ristorante Mani che è fra i 10 migliori del mondo, giornalisti, opinion leader, esperti ed operatori di tutto il Brasile presso l’esclusivo hotel Unique che il Consorzio ha scelto come sede ufficiale per gli incontri e le iniziative. 
Il Brunello di Montalcino quindi piace sempre di più ai brasiliani ed è per sfruttare questa tendenza che è stata organizzata una delegazione dei più rappresentati produttori di Brunello Di Montalcino guidati dalla vicepresidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini e dal Direttore Stefano Campatelli.
L’obiettivo era quello di allargare la fascia degli intenditori e conquistarne di nuovi, soprattutto coloro che per la capacità di spesa legata al boom economico si stanno orientando su consumi di alta gamma e qualità e che risiedono quasi per intero negli stati di San Paolo e Rio de Janeiro. Il Brunello ed il Rosso di Montalcino del resto sono già presenti da tempo su questo mercato (’1% dell’export per il Brunello e dell’1,6% per il Rosso) e sono sinonimo di qualità, prestigio e esclusività. Ma adesso l’interesse del Brasile per i grandi vini sta aumentando, parallelamente con la maggiore conoscenza del vino.. Ci sono tutte le premesse affinché queste quote possano crescere. Ed è appunto a questo pubblico competente di formatori di opinione che le cantine toscane hanno rivolto le loro attenzioni: importatori, sommelier, stampa specializzata e opinion leader.
Come ha sottolineato la vicepresidente del Consorzio Donatella Cinelli Colombini «l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. Abbiamo dimostrato che “l’unione fa la forza” e presentando tanti ottimi produttori di Brunello tutti insieme è possibile dare una spinta decisiva al mercato. Non solo, il nostro successo è una spinta per tutto il vino italiano ma - per riprendere le parole del direttore dell’ICE Sacchi – aiuta tutto il made in Italy. Abbiamo creato un’onda positiva che spero faccia da traino agli altri. Sicuramente ha fatto bene ai nostri produttori che hanno sfruttato questa occasione per gettare le basi, o consolidarle, per vincere su questo mercato potenzialmente interessantissimo».

Il programma della missione è stato pensato per colpire tutti i segmenti strategici. Due degustazioni riservate ai Sommeliers di San Paolo e Campinas, una serata con la stampa specializzata, un workshop con gli importatori e uno per dettaglianti, una degustazione per l’associazione amici del vino e 3 seminari didattici con video e dati informativi. La preparazione della missione commerciale in Brasile è stata fatta in collaborazione con ICE e Enoteca Italiana.
La delegazione era composta da: Banfi, Barbi, Camigliano, Canneta, Capanna, Caparzo, Caprili, Castelli-Martinozzi, Castello Romitorio, Col d’Orcia, Collemattoni, Corte Pavone, Donatella Cinelli Colombini, Fanti, Gianni Brunelli, Il Poggione, La Gerla, La Magia, Le Chiuse, Mocali, Poggio di Sotto, Poggio il Castellare, Salvioni, Sassodisole, Siro Pacenti, Talenti, Tassi, Tenuta di Collosorbo, Tenute Friggiali e Pietranera, Valdicava, Verbena, Villa le Prata.