BRUNELLO 2006: UNA DELLE PIÙ GRANDI ANNATE DI SEMPRE
30/09/2011
Pubblicate le prime anticipazioni della critica internazionale
Monica Larner di the Wine Enthusiast e l’esperto internazionale James Suckling
sul suo blog jamessuckling.com hanno degustato quasi 170 Brunelli dell’annata 2006.
Suckling incorona Casanova di Neri e Luce della Vite (Frescobaldi)
con il massimo della valutazione, mentre sono 27 i Brunelli tra i 95 ed i 100 centesimi.
Le prime degustazioni degli esperti internazionali non lasciano dubbi: il Brunello 2006 è un’annata eccezionale, a 5 stelle. In attesa degli altri big del settore, le anticipazioni espresse dai due tra i maggiori conoscitori dell’enologia italiana Monica Larnere James Suckling sono più che lusinghiere. “Il Brunello di Montalcino dell’annata 2006 – ha commentato Suckling - è il nuovo “benchmark” per questa denominazione e per l’uva Sangiovese. Non riesco a pensare ad un esempio migliore dei vini toscani. Comunque penso che il 2006 sia la più grande vendemmia di Sangiovese degli ultimi anni e che i vini 2006 stiano creando un nuovo standard per i produttori di Brunello e per la loro regione”.
Le aziende testate sono state quasi 170 (125 per Sukling e 17 per Larner, più 21 riserva 2005). 27 i Brunelli che hanno ottenuto un punteggio tra i 95 e i 100 centesimi, mentre sono 113 quelli che hanno ottenuto tra i 90 ed i 94 centesimi.
Suckling ha incoronato due Brunelli con il massimo della valutazione (100/100): si tratta del Brunello Luce della Vite dell’aziendaTenute diCastelgiocondo della famiglia Frescobaldi, e della selezione Tenuta Nuova di Casanova di Neri.
Il giudizio su Casanova è condiviso anche da Larner, che ha attribuito al vino il punteggio più alto raggiunto dai vini 2006, ovvero 97 centesimi. Lo stesso vale per la selezione Montosoli di Altesino, la selezione Poggio alle Mura di Castello Banfi e Helichrysum di San Polino che in entrambe le classifiche si trovano nella fascia oltre i 94 punti.
I produttori del Consorzio sono molto soddisfatti di questi primi giudizi e commentano così: è un momento molto speciale per il Brunello di Montalcino, una versione migliore dell’annata 2004, dotato di un aroma incredibile e parte di un’evoluzione e di un’identità nuova per Montalcino. I vini 2007 hanno un sapore un po’ più fruttato rispetto a quelli del 2006. Tuttavia sono la qualità del suo incredibile tannino e la freschezza della sua acidità a fare del vino 2006 il nostro preferito.
“C’è solo una cosa, oltre al 2006, che crea più eccitazione tra i produttori – ha commentato Monica Larner – ed è il vino del 2007 che è ancora in affinamento in cantina. Gli assaggi mostrano che il lancio del Brunello di Montalcino dell’anno prossimo potrebbe rappresentare la migliore annata che la regione abbia mai prodotto, una vera e propria pietra miliare che rappresenterebbe un livello più alto rispetto ai vini delle annate 1995, 1997, 2001, 2004 e 2006. I vini del 2007 mostrano la stessa purezza aromatica e l’intensità di quelli del 2006, ma con la forza e la longevità di quelli del 2004”.
“Ciò che mi entusiasma riguardo ai vini è il loro carattere metaforico – scrive James Suckling nel suo blog. Sembrano cambiare in ogni momento quando sono in bicchiere. All’inizio sono eleganti e timidi, con un aroma delicato di fiori e ciliegie, ma poi i colori, la forza aromatica e il potere crescono. Ho scoperto raramente l’energia che un Sangiovese contiene. Ho visto la stessa reazione solo in un Burgundy rosso e sto parlando di grand cru o premiere cru Pinot Noirs. È il segnale di una grande annata”.
Il Presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino Ezio Rivella sottolinea che «la crescita qualitativa dei produttori è evidente sia per quanto riguarda la parte in vigna sia per quella in cantina. Quello ottenuto dai due esperti internazionali è un riconoscimento a tutto il movimento dei produttori che stanno tutti lavorando per rafforzare e migliorare la qualità del vino a livello internazionale. In attesa di Benvenuto Brunello del prossimo febbraio, spero che queste valutazioni vengano confermate sia dalla critica che dal mercato».
Dal punto di vista della maturazione delle uve del 2006, il periodo da aprile a giugno è stato caratterizzato da persistenti piogge che hanno favorito un importante accumulo di acqua nei terreni, riserva che si è dimostrata quanto mai utile durante il periodo estivo. Il mese di luglio è stato molto caldo e soleggiato, con ottimale sviluppo del grappolo e il rispetto delle fasi fenologiche della vite. Il mese di agosto è stato meno caldo della norma, poiché il cielo è stato talvolta coperto e non sono mancati alcuni eventi piovosi. La prima metà del mese di settembre è stata molto calda e soleggiata ed ha assicurato la definitiva evoluzione dell’uva verso una maturazione completa ed equilibrata. La seconda metà del mese di settembre è iniziata con alcune piogge, che hanno fatto variare decisamente il tempo e dato inizio all’autunno. La situazione si è prontamente ristabilita ed ha permesso l’inizio delle operazioni di vendemmia.