Brunello di Montalcino: che successo a “OperaWine”

Ben 8 etichette su 101 complessive parlano di Montalcino e del suo prodotto principe. Apre con il botto, per il Brunello, l’edizione 2016 di “OperaWine: Finest Italian Wines, 100 Great Producers”, la degustazione che celebra i produttori cult d’Italia, stilata da “Wine Spectator” per “Anteprima” Vinitaly 2016. Presenti all’“evento degli eventi”, di scena al Palazzo della Granguardia a Verona, ben 8 produttori del territorio che abbiamo intervistato durante la degustazione. “OperaWine – per Alessandro Bindocci (Il Poggione) – è un’ottima occasione per incontrare amici produttori che si vedono poche volte nell’arco dell’anno e rinforzare il legame con Wine Spectator, che sta dando una grande visibilità alla Toscana e a Montalcino, e Vinitaly. È un onore essere qui”. Per Cristina Mariani May di Castello Banfi, annoverato per la prima volta nella top 100 “è molto importante per noi di Castello Banfi essere qui ad Opera Wine, scelti tra i migliori produttori d’Italia, e sono molto orgogliosa di essere qui con il Brunello di Montalcino Poggio alle Mura”. E se per qualcuno è la prima volta, per altri è una riconferma: “Siamo sempre stati ad OperaWine, sin dalla prima edizione e siamo orgogliosi. Avere questo genere di riconoscimenti è forse il momento più gratificante del nostro lavoro” racconta Elisabetta Gnudi Angelini (Caparzo). Onorati di essere protagonisti all’evento anche Giacomo Neri (Casanova di Neri) che afferma “è sempre un piacere e un onore essere ad OperaWine, una manifestazione che sta divenendo, di anno in anno, più importante perché occasione di incontro con un pubblico internazionale di altissimo livello”, e Giancarlo Pacenti (Siro Pacenti) che dice “siamo qui dalla prima edizione, è un onore e un punto di grande forza per la possibilità di contatti che ci permette di promuovere Montalcino, i nostri vini e la nostra cantina”. “OperaWine – aggiunge Jacopo Biondi Santi (Biondi Santi) – è uno degli appuntamenti più importanti a livello mondiale che abbiamo. L’affluenza che c’è oggi dimostra l’importanza di questo appuntamento”. Sono dello stesso parere anche Riccardo Illy (Mastrojanni), che spiega “essere ad OperaWine è un’occasione straordinaria per farci conoscere da un gruppo selezionato di giornalisti e operatori. Qui è rappresentata la punta di diamante dell’enologia italiana”, e Vincenzo Abruzzese (Valdicava) che afferma “è un grande onore esser qui per la quinta volta consecutiva. Una meravigliosa anteprima che inaugura Vinitaly”. Ecco le etichette di Brunello presenti a cui fanno eco importanti brand dell’Italia enoica con interessi a Montalcino come Marchesi Antinori (Pian delle Vigne) che, attraverso la voce di Albiera Antinori, spiega: “è un evento speciale, i produttori si ritrovano qui, prima di partecipare a Vinitaly, e si instaurano rapporti importanti”. Sono d’accordo anche Gaia Gaja (Pieve Santa Restituta) che dice “è bello rivedere visi conosciuti che arrivano da tutto il mondo e conoscere persone nuove. Il vino si vende parlando e dialogando con le persone”, e Leonardo Bellaccini (Campogiovanni): “è una grande opportunità per dare dignità al nostro lavoro e una vetrina importante per presentare le nostre cantine”. Per Lamberto Frescobaldi (Castelgiocondo) “è una grande soddisfazione, qui si respira un’aria dove il vino è davvero d’eccellenza. È un momento importante di crescita per tutti noi. Guardiamo con serenità al futuro perché il Brunello traina l’Italia del vino ma anche il vino italiano traina Montalcino”. “Premia il lavoro – spiega Marilisa Allegrini (San Polo) – che facciamo in campagna ed in cantina durante l’anno ed essere riconosciuti tra una delle 100 più importanti cantine italiane è un grandissimo prestigio”. E infine Pierangelo Tommasi (Podere Casisano): “la nostra famiglia è attiva dal 1902 e con umiltà e duro lavoro siamo riusciti ad arrivare ad essere una delle famiglie più conosciute e apprezzate nel mondo anche grazie all’onore che Vinitaly e Wine Spectator ci danno da 5 anni facendoci partecipare a questo evento”. Un bel traguardo per Montalcino che consolida il suo ruolo e l’importanza del lavoro che, negli anni, ha svolto e continuerà a svolgere nella produzione di Brunello, il suo prodotto principe e della sua promozione nel mondo.