Tra boschi di castagni e lungo un’antica via che portava a Siena sorge Podere Canalino

Per accederci bisogna passare dalla Porta Burelli, percorrendo una strada bianca particolarmente impervia, antica via che giungeva un tempo da Siena, croce dei viandanti e delle bestie da soma, sulla quale si incontra la chiesetta romanica della Madonna delle Grazie, sorta su un antico lazzeretto. Profuma di storia il Podere Canalino, azienda di Brunello a pochi passi da Montalcino, al limitare dei boschi di castagni che incorniciano sul versante nord-ovest le cinta murarie cittadine. Sin dall’Ottocento il podere è condotto dalla famiglia Sodi, inizialmente a mezzadria e, dal Secondo Dopoguerra, come proprietaria a tutti gli effetti. “Su un terreno di circa 3,5 ettari si produceva olio, vino, ortaggi e grano”, racconta Alberto Pagliantini, che prosegue oggi l’attività di famiglia insieme alla madre Luciana Sodi, alla moglie Gaetana Diglio e alla sorella Chiara.

La viticoltura come coltura predominante è arrivata dopo, nel 1999, quando il padre di Alberto piantò un ettaro di vigneto iscritto a Rosso di Montalcino. “La prima etichetta Podere Canalino è stata la 2004 – prosegue Alberto – produciamo due tipi di Rosso, c’è anche una selezione, il Merum Rubrum Ilcinentium, che esce solo nelle annate migliori. Poi un Igt, sempre da uve Sangiovese, e il Brunello che affiniamo, imbottigliamo e commercializziamo noi anche se l’uva o il vino appena vinificato li acquistiamo da altre aziende”. Circa 10.000 le bottiglie totali prodotte annualmente. “Cerco di avere uno stile ben riconoscibile, di lasciare che la natura faccia il suo corso mettendoci mano a fine vinificazione, e comunque il meno possibile”.

Alberto è cresciuto in azienda, dedicandosi con dedizione all’attività di famiglia, ma si è tolto anche la soddisfazione di laurearsi in ingegneria. “Dopo il diploma avevo in mente soltanto il lavoro, ma mia mamma mi disse: io non ho avuto possibilità di studiare, tu sì, quindi prenditi una laurea perché lo studio lascia una cultura e un modo di pensare diverso. Mi piaceva la matematica, così mi sono iscritto all’Università di Siena. Ho finito nel 2008, ma la vigna non l’ho mai abbandonata, anzi”.

Podere Canalino, come un balcone sulla Toscana, permette di godere a nord la vista delle Crete Senesi con la veduta di Siena e in lontananza l’Abetone, ad est l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore con lo sfondo del Pratomagno e del Casentino, ad ovest i boschi estesi fino alla Maremma e le colline metallifere fino a Volterra, e all’orizzonte le isole d’Elba e di Capraia. “La soddisfazione di vivere in un posto del genere, unico al mondo, è tanta – conclude Alberto Pagliantini – ed è ancora più grande sapendo che qui ci sono cresciuti i miei nonni e mia madre e mio padre ci ha investito tante risorse. Tutto questo mi dà la forza di andare avanti e di migliorare l’azienda, per portare in alto il nome di Montalcino”.