Un connubio fra arte, musica e Brunello: la storia di Terralsole

Piccola azienda a conduzione familiare a sud-est di Montalcino, Terralsole è il frutto dell’amore per l’arte visiva e la passione per il vino di una coppia di artisti, il pittore svizzero Mario Bollag e la violinista californiana Athena Tergis. Bollag si innamorò della Toscana da ragazzo, quando venne a Firenze per studiare all’Accademia di Belle Arti. “Nel 1975 – racconta – comprai una casa a Sant’Angelo in Colle, in cui poter dipingere, poi presi i terreni de Il Palazzone per due motivi: godermi un bel tramonto ed essere vicino al paese. Il Brunello lo bevevo al bar, non pensavo neanche lontanamente a farlo. Ma ero curioso e col tempo mi sono appassionato. La prima annata, la 1990, è quella che reputo tutt’ora la migliore”.

Bollag cedette il Palazzone nel 2000 a Richard Parsons, ex consigliere economico di Barack Obama, ma pochi anni prima, nel 1996, aveva acquistato altri terreni dove fondò Terralsole, che oggi conta 12 ettari vitati dei quali quasi 5 a Brunello (la restante parte tra Rosso di Montalcino, Cabernet Franc, Sirah e Merlot) ed è certificata biologica dal 2018. Ogni hanno vengono prodotte 30.000 di Brunello tra annata, Riserva e due cru, Vigna Pian Bossolino e Vigna Fonte Lattaia, e nelle annate migliori metà produzione resta in cantina per uscire successivamente (l’anno prossimo sarà rilasciata, per esempio, la Riserva 2006). “Il 2020 è stato un anno duro – ammette Bollag – mia moglie è di San Francisco, abbiamo vissuto tanti anni lì e gli Stati Uniti, assieme al Canada, sono il nostro mercato di riferimento. Anche l’attività di agriturismo, rivolta a clienti americani, si è dovuta fermare. Speriamo in una ripartenza, meno male siamo a Montalcino che è di una bellezza unica!”.

Mario Bollag è residente a Montalcino dal 1998, in precedenza ha viaggiato per tutto il mondo. Ha fatto l’istruttore di sci in California, dove poi ha aperto un’agenzia turistica, e per 6 anni è stato pilota ad Haiti, dove dopo il terremoto del 2010 ha creato una fondazione benefica. “Quasi tutte le etichette dei nostri vini – spiega Mario – sono disegni realizzati da pittori di Haiti. L’etichetta del Brunello 2015 è invece realizzata da mia figlia Vivienne, che frequenta il Liceo Artistico di Siena. Contiene la scritta “Be Happy”, un messaggio di speranza e gioia in un periodo complicato per tutti. Per ogni bottiglia di Brunello 2015 venduta verranno donati 5 euro alla nostra fondazione per supportare la costruzione di una nuova scuola”.

Venendo al nome dell’azienda, conclude il winemaker svizzero, “volevo un collegamento col sole. Fu Giuditta Parisi🌈 a scegliere Terralsole. Per i contadini avere una terra al sole è sinonimo di fortuna, e io mi sento molto fortunato a vivere in questa isola felice e incontaminata”.